Le FAQ sul Lupo

Il rapporto più aggiornato del WAG (Wolf Alpine Group), che considera il territorio alpino come definito dalla Convenzione delle Alpi e mette insieme tutti i dati dai Paesi alpini, è ormai datato, poiché risale al 2015-2016. Nel 2015-2016 la popolazione alpina di lupo risultava estesa alla parte centro-orientale della catena montuosa. La popolazione dinarica si era espansa verso nord, mentre la popolazione era aumentata di densità nella parte occidentale delle Alpi italiane e francesi. In queste zone i lupi avevano raggiunto i territori collinari e si erano espansi oltre i confini delle Alpi vere e proprie. Nel corso degli anni è stato documentato un trend positivo del numero di branchi, in aumento in tutti i paesi, in particolare nelle Alpi occidentali italiane e francesi. L’aggiornamento 2015-2016 documentava 65 branchi di lupi e 12 coppie sulle Alpi, la maggior parte dei quali localizzati nella parte occidentale dell’arco alpino, tra Italia e Francia.

Purtroppo non lo sappiamo ancora di preciso, ma nel 2020-2021 è prevista la prima survey di monitoraggio della specie su territorio nazionale, con coordinamento Ispra, su mandato del Ministero dell’Ambiente italiano, e in collaborazione con il progetto Life WolfAlps EU per le regioni alpine.

L’ultima valutazione dello stato della popolazione, effettuata durante l’inverno 2019-2020, indica 81 branchi riproduttivi in Francia. Il numero di lupi è attualmente stimato tra 530 e 630 individui, con un tasso di crescita annuale leggermente inferiore alla crescita media della popolazione finora stimata al 13%. Il numero e la distribuzione dei lupi in Francia sono comunque in crescita.

La formazione del primo branco in Austria  risale al 2016, nei pressi della zona di addestramento militare di Allentsteig. Negli anni successivi, le segnalazioni hanno confermato la nascita di nuovi nuclei, prevalentemente concentrati nelle pianure dell’Austria settentrionale: 1 nel 2017, 3 nel 2018 e nel 2019, e un probabile nuovo branco anche nel 2020. Coerentemente con l’andamento della popolazione, il numero di lupi adulti e subadulti accertati è aumentato dai 6 individui del 2016 ai 32 del 2019. 

Tutti gli Stati alpini applicano tecniche di monitoraggio analoghe, che consistono essenzialmente in campionamento dei segni di presenza, sessioni di tracciatura su neve in inverno e sessioni di wolf-howling in estate. Tutte le tecniche sono associate a campionamenti genetici non invasivi standardizzati e all’utilizzo sistematico e opportunistico di fototrappole. Per alcuni studi specifici sono stati utilizzati radiocollari GPS applicati ad alcuni lupi per studiarne gli spostamenti (Italia, Slovenia) o le dinamiche preda-predatore (Francia). Il progetto LIFE WolfAlps (2013-2018) ha sviluppato una strategia di monitoraggio del lupo standardizzata e unificata con criteri standard e formato una rete unica  di monitoraggio ora attiva su tutte le Alpi italiane, in coerenza con i criteri del WAG. 

Il wolf-howling è una tecnica di campionamento non invasivo che si basa sulla naturale tendenza del lupo ad ululare se stimolato da un ululato. Consiste nell’emissione di ululati “artificiali”, che abbiano lunghezza e frequenza d’onda simili a quelli del lupo. Il wolf-howling dà indicazioni riguardo l’avvenuta riproduzione della coppia dominante grazie al riconoscimento vocale dei cuccioli, che si distinguono dagli adulti. Tramite l’analisi dei sonogrammi degli ululati registrati è possibile con softwares specifici individuare il numero dei lupi che ululano. Questa tecnica viene utilizzata prevalentemente in estate, quando sono presenti le cucciolate.

Lo snow-tracking è una tecnica di campionamento non invasivo realizzata con la copertura di neve a terra, che consiste nell’inseguire le impronte dei lupi tracciando la pista del loro spostamento. Questa tecnica da indicazioni riguardo al numero minimo di animali presenti nello spostamento e facilita il ritrovamento di campioni biologici (urine e escrementi), materiale da cui può essere estratto il DNA del lupo tramite le analisi genetiche molecolari. Tutti i dati ricavati con lo  snow-tracking – assieme ai risultati delle analisi genetiche molecolari e al camera trapping – contribuiscono alla valutazione della dimensione dei branchi e alla stima minima dei lupi presenti in un territorio in un determinato intervallo di tempo (numero minimo di lupi realmente contati).