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Una nuova brochure informativa sull’ibridazione

1 Agosto 2022
STAFF LWA EU

È disponibile nella sezione download una nuova brochure informativa per approfondire il problema dell’ibridazione tra lupo e cane.

Si parla di ibridazione quando due individui di specie o sottospecie geneticamente distinte si incrociano tra loro e la loro prole è fertile. In generale, l’ibridazione è un fenomeno naturale (ad esempio è comune nelle piante) e fa parte dei processi evolutivi, perché genera diversità.

L’ibridazione è un problema quando avviene per cause non naturali. Tecnicamente si parla di “ibridazione antropogenica”, e si verifica quando specie o sottospecie vengono in contatto a causa di modifiche ambientali, o contatti che non sarebbero mai avvenuti senza intervento umano. Per esempio le immissioni faunistiche di specie non autoctone (un esempio è l’ibridazione tra il cervo europeo e il cervo sika, che è giapponese) o con le forme domestiche di animali selvatici (e questo è il caso del lupo e del cane, ma anche lo stambecco e le capre, ad esempio).

Il cane e il lupo appartengono alla stessa specie (Canis lupus), e quindi sono molto affini dal punto di vista genetico. La domesticazione dei cani è però un processo millenario che ha portato a significative variazioni sia nell’aspetto (il cosiddetto fenotipo), che genetiche e comportamentali. Gli ibridi lupo cane sono fertili e possono re-incrociarsi con i lupi, e quindi trasmettere caratteri non adeguati al ruolo ecologico del lupo, anche se, sottolineiamo, gli studi sull’aspetto ecologico-comportamentale sono molto scarsi.

In Europa, la potenziale ibridazione con il cane rappresenta una tra le principali
minacce per la conservazione della specie selvatica (Boitani et al. 2015). L’ibridazione lupo-cane determina l’introduzione di geni non adattativi nella popolazione selvatica e può modificare l’identità genetica e, conseguentemente, l’ecologia, la morfologia, il comportamento, gli adattamenti, nonché i valori socioculturali e di conservazione della specie. La raccomandazione N° 173/2014 della Convenzione di Berna consiglia agli Stati Membri di “adottare misure adeguate per monitorare, prevenire e mitigare l’ibridazione tra lupo e cane”.

Le indagini condotte nell’ambito del monitoraggio nazionale 2020-2021 hanno
portato alla luce i primi 4 casi di branchi con ibridazione lupo-cane nelle Regioni alpine italiane: sono stati documentati in Liguria, Piemonte e Friuli Venezia Giulia, e sono stati rilevati nel corso di attività condotte da parte degli
Enti preposti alla sorveglianza della specie . Due branchi ibridi sono presenti sul territorio alpino delle regioni alpine, e due sul territorio appenninico.

Nell’ambito del Progetto LIFE Wolfalps EU (2019-2024) e attraverso il contributo delle Regioni Alpine e la supervisione di ISPRA, sono state redatte le “Linee guida per la gestione degli ibridi lupo-cane nelle Regioni alpine” , che propongono un iter autorizzativo e procedurale per orientare gli interventi di neutralizzazione riproduttiva dei soggetti ibridi dal contesto naturale, nell’ambito della popolazione di lupo alpina, in coerenza con il quadro normativo nazionale e comunitario attualmente vigente, il quale presenta alcune situazioni di “vuoto regolamentare” rispetto alla gestione e mitigazione di questa minaccia. Il documento offre anche uno strumento (in forma di allegato) per poter, eventualmente, aggiornare la distribuzione dei casi nel tempo. A partire da tali indicazioni le Regioni interessate alla gestione del fenomeno, hanno attivato delle strategie operative atte ad ottenere le autorizzazioni necessarie, da parte del Ministero per la Transizione Ecologica (Mi.T.E), su parere ISPRA, per supportare l’implementazione degli interventi di mitigazione del fenomeno nel breve periodo.

Lo scorso maggio 2022 è stato catturato il primo ibrido nel corridoio appenninico ligure: si tratta di una femmina di due anni dal manto scuro, nell’ambito di una convenzione stipulata tra Regione Liguria e Wolf Apennine Centre. Previo parere di ISPRA e autorizzazione del Ministero per la Transizione Ecologica, la femmina è stata sterilizzata, munita di radiocollare GPS e rilasciata in natura nella stessa zona in cui è stata catturata. Tutte le fasi dell’operazione, dal monitoraggio fino al rilascio, hanno seguito l’iter previsto dalle linee guida redatte nell’ambito del progetto.

L’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese ha elaborato il “Piano Locale Dedicato” per la gestione dell’ibridazione antropogenica lupo-cane nella popolazione del corridoio appenninico piemontese elaborato mediante una procedura decisionale partecipata, in sinergia con le competenti Autorità di governo, Istituzioni e Organi tecnici nazionali e regionali, che ha coinvolto i portatori di interessi del territorio nel periodo tra febbraio e marzo 2022.

Per saperne di più sugli ibridi scarica la brochure, e leggi qui.