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“No, con i microchip non è possibile controllare i movimenti dei lupi”

In Italia è molto diffusa la bufala che un microchip sottopelle permetta di risalire alla posizione degli animali, ma...

In Italia è molto diffusa la bufala che un microchip sottopelle permetta di risalire alla posizione degli animali. Una bufala che ha trovato una clamorosa cassa di risonanza in una popolare fiction televisiva Un passo dal cielo, in onda in prima serata. Nel primo episodio della prima stagione (minuto 48’ circa) il protagonista, il comandante della Forestale Pietro, afferma di aver voluto inserire un microchip sottopelle proprio a un lupo (l’animale attore è in realtà Usha, una femmina di Cane Lupo Cecoslovacco) per poterne seguire gli spostamenti in tempo reale. Ma non funziona così! 

Per fare un esempio che tutti conosciamo: il microchip per cani, obbligatorio per legge in diversi paesi, serve unicamente per rintracciare il proprietario in caso in cui il cane smarrito venga ritrovato, non per tracciare gli spostamenti del cane in diretta! 

Il microchip è lungo all’incirca 11-14 mm e largo 2-2.2 mm e viene impiantato sotto la pelle dell’animale con una siringa all’altezza delle scapole. Il microchip contiene un codice identificativo univoco ed è privo di alimentazione. Per leggere il codice, il veterinario passa un lettore apposito all’altezza delle scapole del cane. Il lettore emette un segnale radio, la radiofrequenza attiva il microchip e gli fornisce l’energia necessaria a rispondere al lettore, ritrasmettendogli il codice identificativo del cane, che permette di risalire al proprietario.

Mentre sei alla ricerca del tuo cane smarrito il microchip non è di alcun aiuto, ti servirebbe invece un localizzatore GPS munito di modulo GSM di alta qualità, antenna GPS e batteria. Un dispositivo molto più ingombrante e pesante di un microchip: sarebbe completamente impensabile poter includere tutte queste componenti in un microchip per cani, che normalmente è delle dimensioni di un chicco di riso!