Prevenzione dei danni da lupo al bestiame domestico: un nuovo anno di attività di supporto, formazione, informazione
È indubbio che tra le principali cause di conflitto tra esseri umani e grandi carnivori vi siano i danni al bestiame domestico, e ciò è particolarmente evidente nelle zone di recente ricolonizzazione, nelle aree alpine, ma, negli ultimi anni, anche in zone collinari e di pianura. Ne abbiamo parlato QUI.
Nelle Alpi Occidentali, gli allevatori si confrontano con la presenza del lupo da ormai più di vent’anni. L’esperienza maturata in questi contesti ha dimostrato che la reperibilità costante e la presenza al bisogno di personale in grado di fornire assistenza e informazioni agli allevatori è efficace per far sì che a livello locale gli imprenditori zootecnici non si sentano abbandonati. Ad essi si aggiungono allevatori amatoriali che non possono accedere ai benefici previsti dai diversi Piani di Sviluppo Rurale ma che spesso sono i più esposti agli attacchi del lupo.
Per far fronte a queste necessità, grazie al progetto LIFE WolfAlps EU, operano dal 2020 le unità di pronto intervento per la prevenzione degli attacchi da lupo – WPIU (Wolf Prevention Intervention Units). Ad oggi si contano 42 WPIU sulle Alpi di cui 28 in Italia, 2 in Francia, 7 in Slovenia e 5 in Austria. In Italia operano in Liguria (n. 4), una per ciascuna provincia, in Piemonte (n. 16) operative in tutte le province, in Valle d’Aosta (n. 3), in Lombardia (n. 4) e una nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
Attività delle WPIU sul campo
Le squadre sono attive dal 2020 e grazie al lavoro di comunicazione e sensibilizzazione svolto dai diversi Enti coinvolti, la loro attività di supporto preventivo o a seguito di un attacco ha visto una rapida crescita, permettendo di stabilire rapporti di fiducia con gli allevatori. Anche il monitoraggio dei sistemi di prevenzione è un elemento essenziale per valutarne l’efficacia e migliorarne le prestazioni.
Ad oggi, nel territorio italiano in cui è attivo il progetto sono 488 gli interventi effettuati dalle squadre: il 28% ha riguardato attività di supporto a scopo preventivo, il 28% si è verificato a seguito di una predazione, mentre il 44% è stato richiesto per una valutazione dell’efficacia delle misure di prevenzione. Sono 431 gli allevatori che hanno richiesto l’intervento di una squadra WPIU; di questi, 211 hanno ricevuto, in comodato d’uso gratuito per un anno, sistemi di prevenzione. Il 52% degli interventi delle WPIU si è concentrato tra maggio e ottobre in aree di recente naturale ricolonizzazione del lupo o in luoghi particolarmente critici con presenza consolidata, mentre il 48% è avvenuto nei mesi invernali, soprattutto in aree di pianura/collina di recente ricolonizzazione della specie.
E’ da sottolineare la crescente richiesta di supporto (principalmente a scopo preventivo) da parte degli allevatori amatoriali, che possiedono, generalmente, capi di razze in via d’estinzione o particolarmente pregiate dal punto di vista genetico in numeri molto ridotti rispetto ai professionisti, e, come detto, non hanno accesso ai fondi messi a disposizione dalle Regioni per prevenzione e indennizzi. Sono decine le recinzioni elettrificate, insieme ad altri sistemi di dissuasione, fornite in comodato d’uso, come quelle messe a disposizione con i bandi 2022 e 2023 del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi o dalle Aree protette Alpi Cozie insieme agli abbeveratoi.
In un articolo recentemente pubblicato sulla prevenzione dei danni da lupo sulla rivista Carnivore Damage Prevention – CDP News sono stati presentati i dati relativi all’impatto delle predazioni da lupo in Piemonte, dove negli ultimi anni i bovini dominano il settore dell’allevamento, pur essendo il bestiame di piccola taglia (pecore e capre) quello più soggetto ad eventi predatori. In ogni caso è essenziale definire strategie di prevenzione ad hoc, sia nella gestione degli animali al pascolo, sia nell’utilizzo dei sistemi di prevenzione. Ad esempio, poiché gli eventi predatori sui bovini si concentrano sugli animali al di sotto dei 4 mesi di età (oltre il 60% delle predazioni, vedi grafico sottostante), è di strategica importanza adottare specifici accorgimenti per la difesa dei vitelli, dal tenere al riparo le vacche partorienti al non lasciare i giovani isolati dagli adulti e al programmare i parti in modo da ridurre nascite e presenza di capi giovani in alpeggio.

In Slovenia le WPIU hanno effettuato ad oggi 185 interventi a supporto degli allevatori, consegnando 15 set di recinzioni elettrificate (principalmente per la protezione di ovicaprini) e fornendo 11 cani da guardiania.

Le attività di monitoraggio delle misure di prevenzione, anche di quelle messe a disposizione da altri enti e progetti, hanno permesso di constatare una riduzione del 75-95% dei danni. Per informazioni dettagliate sui dati raccolti si rimanda all’articolo sopracitato “Menzano et al., 2023 Protecting cattle from wolves in the Alps”.

In Francia le WPIU si sono concentrate sull’analisi dell’interazione dei lupi con le misure di prevenzione messe in opera. Il Parc National du Mercantour ha effettuato 70 interventi sul territorio sin dall’inizio del progetto, mentre abbiamo parlato QUI dell’attività delle squadre dell’OFB.

Tra le diverse attività, il team WPIU ha lavorato su un pascolo che era stato pesantemente colpito da attacchi da lupo. A seguito di sopralluoghi effettuati all’inizio dell’estate 2023, prima dell’arrivo dell’allevatore sul suo pascolo, la recinzione per lo stazionamento notturno è stato completamente ricostruito per migliorarne l’efficienza, L’operazione è stata effettuata dalla WPIU insieme a 3 persone dei servizi dipartimentali incaricati delle misure di protezione in collaborazione con l’allevatore.

Le WPIU attive in Austria, dove il lupo è tornato solo in anni recenti, stanno analizzando, in alcuni pascoli selezionati, i movimenti dei cani da guardiania e delle loro pecore, raccogliendo un elevatissimo numero di dati, per migliorare l’impiego dei metodi di prevenzione, oltre a supportare l’attività degli allevatori che ne fanno richiesta.
Un recente studio (Singer at al., 2023) ha valutato la distribuzione spaziale e le tendenze temporali dei danni al bestiame domestico causati dai lupi in Europa. Sono stati raccolti dati a livello regionale sui danni al bestiame negli anni 2018, 2019 e 2020, dove per casi si intendono gli episodi di predazione del bestiame ufficialmente registrati dalle autorità. Un totale di 16 Paesi ha riportato dati completi, mentre altri cinque Paesi hanno riportato dati parziali. La maggior parte degli eventi predatori segnalati ha riguardato un solo capo di bestiame e solo pochissimi hanno interessato più di dieci individui. In linea con i rapporti precedenti, gli ovini sono la specie più colpita, sia in termini di eventi predatori che di capi predati. E’ stata riscontrata una notevole variazione stagionale, con un picco di attacchi in agosto e settembre. La relazione tra il numero di unità familiari di lupi e i danni è diminuita nel tempo, suggerendo un certo adattamento degli allevatori e delle autorità locali alla presenza del predatore, che si traduce, ad esempio, in un aumento delle misure di prevenzione.
Il lavoro evidenzia quindi gli importanti risultati ottenuti con l’adozione di misure di prevenzione, sottolineando al tempo stesso la necessità, da parte delle istituzioni competenti, di proseguire con l’attento monitoraggio dei danni e contribuendo a mitigare i conflitti uomo-carnivori in tutta Europa.
Formazione e informazione
Parallelamente alle attività sopra citate, i partner di progetto con gli operatori delle WPIU hanno organizzato incontri formativi e informativi sull’impiego delle diverse tecniche di prevenzione, con particolare riferimento ai cani da guardiania. Dal 2021 ad oggi sono 7 i corsi organizzati dai partner italiani dedicati ad allevatori e tecnici del settore, 3 corsi per veterinari, e molteplici iniziative di divulgazione per sensibilizzare gli escursionisti alla presenza dei cani da guardiania in aree turistiche, che in alcuni casi possono destare preoccupazioni. La presenza dei cani è infatti di estrema importanza per gli allevatori ma può talvolta originare preoccupazioni negli escursionisti.
Incontro a Borgosesia (VC). Sessione pratica in Valle di Susa (TO).
Sono inoltre diverse le iniziative volte a coinvolgere il pubblico generico a titolo volontario in attività di supporto alla pastorizia. La collaborazione tra Regione Lombardia, ERSAF, il Parco Mont Avic e il supporter di progetto Eliante da due anni vede la sinergia con il Progetto Pasturs per la formazione e la dislocazione di volontari in vari alpeggi tra la Valle d’Aosta e la Lombardia. Decine di help sheperd supportano il lavoro dei pastori in alpe con particolare attenzione ai sistemi di prevenzione.