Comunicazione news

Rispondiamo alle accuse infondate

16 Maggio 2023
STAFF LWA EU

Il 9 maggio 2023 è andato in onda su Rete 4 nel programma “Fuori dal Coro”, un servizio chiamato “Imbroglio verde, il business milionario dei lupi”, a firma di Nicolò Calcagno,  che fa delle accuse pesanti e infondate al progetto LIFE WolfAlps EU (2019-2024), oltre a disseminare falsità a tema lupo. La disinformazione diffusa da servizi come questi poco ha a che fare con la deontologia della professione giornalistica, che “difende il diritto all’informazione e la libertà di opinione di ogni persona; per questo ricerca, raccoglie, elabora e diffonde con la maggiore accuratezza possibile ogni dato o notizia di pubblico interesse secondo la verità sostanziale dei fatti” (Testo unico dei doveri del giornalista, ODG Nazionale).

Coesistenza” significa in primis accettare la diversità di attitudini verso il lupo, e stabilire un dialogo effettivo tra i vari portatori di interesse. Ma il confronto deve essere basato su dati oggettivi, non su falsità e diffamazione. Per questo motivo, il team del progetto LIFE WolfAlps EU ritiene necessario rispondere alle accuse avanzate, fedele ai valori di trasparenza e obiettività che da sempre hanno guidato il progetto. 

Ricordiamo che il team di progetto, è costituito da partner istituzionali di 4 Nazioni (Italia, Francia, Austria e Slovenia), ed in particolare per l’Italia da Regione Liguria, Regione Valle D’Aosta, e Regione Lombardia, l’Arma dei Carabinieri (Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari), 5 Aree Protette regionali (Alpi Marittime, Alpi Cozie, Appennino Piemontese e Ossola) e Nazionali (Dolomiti Bellunesi), la Città metropolitana di Torino, l’Università di Torino,  il Muse-Museo delle Scienze di Trento, Eurac Research

Rispondiamo pertanto punto per punto a quanto detto nel servizio.

minuto 00:27 “il lupo è un predatore poi qualcuno ha pensato di cambiare la legge di renderlo un animale protetto non più un animale nocivo, ma il lupo è rimasto nocivo” dichiarazione di intervistata anonima

Vero: il lupo fino al 1971 era considerato animale nocivo, e per questo motivo ha subito una sistematica persecuzione, che ne ha provocato la scomparsa in gran parte dell’Italia (nell’arco alpino da inizio Novecento) e dell’Europa occidentale. Proprio per via dell’esiguo numero di animali rimasti, e del rischio di estinzione, la specie è stata protetta a partire dal 1971, dapprima con un divieto temporaneo e poi permanente. Quindi il “qualcuno” che ha pensato di tutelare il lupo è lo Stato italiano. Nel 1979, poi, al lupo è stata conferita la protezione internazionale, con la Convenzione di Berna  cui aderiscono 49 Paesi oltre all’Unione Europea.

minuto 1:56 “Nonostante nel nostro Paese i lupi siano tantissimi, l’Europa li ha messi sotto protezione creando un progetto, LIFE WolfAlps con l’obiettivo di salvaguardare i lupi di Piemonte Liguria, Lombardia, Veneto Valle d’Aosta, Trentino e Friuli Venezia Giulia” commento di N. Calcagno

Falso: la protezione europea non è stata raggiunta con il progetto LIFE WolfAlps, ma risale al 1979, con la Convenzione di Berna, (Convenzione sulla conservazione degli habitat naturali e della flora e fauna selvatica), ratificata sotto l’egida del Consiglio d’Europa che inserisce il lupo nell’allegato II (specie strettamente protette), prevede quindi una speciale protezione per questa specie e ne proibisce in particolare la cattura, l’uccisione, la detenzione ed il commercio. In Italia la Convenzione è stata ratificata con legge 5 agosto 1981, n° 503. 

L’Unione Europea invece, tutela il lupo dal 1992 con la Direttiva Habitat (92/43/CEE), recepita dall’Italia con DPR 357 dell’8 settembre 1997, che colloca il lupo tra le specie la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione (allegato B) e specie prioritaria, di interesse comunitario che richiede una protezione rigorosa (allegato D), impegnando gli Stati Membri ad assicurare uno “stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e delle specie di fauna e flora selvatiche di interesse comunitario”.  Per tali ragioni, la specie risponde ai requisiti del finanziamento LIFE Natura e Biodiversità. I finanziamenti LIFE sono infatti finanziamenti dedicati ad azioni per la conservazione di  habitat e specie animali e vegetali contenuti nelle direttive. Il progetto LIFE WolfAlps (2013-2018) e il Progetto LIFE WolfAlps EU (2019-2024) hanno beneficiato di questo tipo di finanziamenti.

Falsa è anche l’indicazione riportata dal servizio dell’area geografica in cui opera il progetto LIFE WolfAlps EU, attualmente in corso. Il progetto conta 20 partner in Italia, Francia, Austria e Slovenia. L’elenco dei 20 partner è riportato nel sito. I beneficiari sono per la gran parte Istituzioni fra i quali enti di gestione di aree protette, Regioni, Università, dipartimenti ministeriali e l’Arma dei Carabinieri. In particolare, sono partner tre Regioni (Liguria, Valle D’Aosta, Lombardia), l’Arma dei Carabinieri (Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari), 4 enti di gestione di aree protette regionali (Alpi Marittime, Alpi Cozie, Appennino Piemontese e Ossola), il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, l’Università degli studi di Torino, la Città Metropolitana di Torino, il Muse-museo delle Scienze di Trento e Eurac Research. 

minuto 2:07 “Vengono spesi tutt’ora i soldi per una specie che non è più a rischio di estinzione, però il problema è che questi soldi vengono spesi per portare avanti delle bugie” dichiarazione di intervistata anonima

I fondi europei LIFE supportano azioni di conservazione per le specie di piante e animali indicate nella Direttiva Habitat, che non ha lo scopo di tutelare le specie a rischio di estinzione, ma di garantire alle specie uno stato di conservazione soddisfacente. Detto ciò, si ricorda che il lupo è una specie protetta da leggi nazionali e internazionali.  Inoltre, si ricorda che la LEGGE 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, afferma: “La fauna selvatica e’ patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale”. La tutela non si applica solo a animali a rischio di estinzione, quindi, ma a tutte le specie: “fanno parte della fauna selvatica  oggetto  della  tutela  della presente legge le specie di mammiferi e di uccelli dei quali esistono popolazioni  viventi  stabilmente  o  temporaneamente  in  stato   di naturale libertà  nel  territorio  nazionale”. Per determinate specie è consentito il prelievo venatorio, secondo i periodi e le modalità normati da questa legge quadro nazionale e da quelle regionali. Al momento, il lupo è protetto da normativa europea, e dalla stessa 157/1992, come “specie particolarmente protetta, anche sotto il profilo sanzionatorio”.

Secondo l’ultima valutazione dello stato di conservazione del lupo operata nell’ambito della Convenzione di Berna, la popolazione alpina, che fa riferimento all’intera popolazione, dalla Francia alla Slovenia, è da considerarsi “quasi minacciata” (near Threatened). A livello italiano, è stata recentemente aggiornata la Lista Rossa dei vertebrati, secondo la quale la specie è passata di categoria da “Vulnerabile” a “quasi minacciata” (near Threatened), IUCN | Categorie e criteri. Questo proprio in conseguenza alla ripresa numerica e all’espansione della specie, anche se sussistono ancora importanti problemi di conservazione come il nuovo fenomeno dell’ibridazione.

“L’unica cosa che ha fatto è arricchire tanta gente con i nostri soldi” dichiarazione di intervistato anonimo

minuto 2:54 “Attorno al lupo effettivamente ci mangiano in tanti in 12 anni di progetto sono stati spesi oltre 18 milioni di euro tra fondi europei e statali” Commento di N. Calcagno 

Innanzi tutto non sono 12 anni di progetto, in realtà si tratta di due progetti distinti, anche se entrambi finanziati dall’Unione Europea e con diversi tratti in comune: il primo WolfAlps è iniziato nel 2013 e si è concluso nel 2018. L’attuale LIFE WolfAlps EU è iniziato nel 2019 e si concluderà nel 2024. Sia Il progetto LIFE WolfAlps (2013-2018) sia LIFE WolfAlps EU (2019-2024) hanno beneficiato dei fondi europei del programma LIFE e sono stati finanziati dopo aver superato una selezione cui concorrono progetti provenienti da tutta Europa. 

Il primo progetto LIFE WolfAlps ha avuto un finanziamento europeo di circa € 3,8 milioni, cui si sommano i contributi dei partner pari a circa € 1,7 milioni. Il progetto LIFE WolfAlps EU, ora in corso travalica i confini italiani del precedente progetto e beneficia di un contributo europeo di circa € 7 milioni, cui si sommano i contributi di 6 co-finanziatori per raggiungere un totale di circa € 11,9 milioni.  Tra i co-finanziatori NON c’è lo Stato italiano, ma ci sono altri enti pubblici come ad esempio il Ministero sloveno dell’Ambiente e della Pianificazione Territoriale e il Ministero federale austriaco dell’agricoltura, delle regioni e del turismo. I partner di progetto, la maggior parte dei quali sono Enti pubblici, invece, contribuiscono all’andamento del progetto prevalentemente mettendo a disposizione il proprio personale strutturato. Il personale esterno incaricato nello specifico per garantire la realizzazione delle azioni programmate, è pagato nell’ambito del finanziamento europeo, e i contratti si concluderanno al termine del progetto. 

I fondi sono stati chiesti e ottenuti superando una rigorosa procedura selettiva condotta dall’Unione Europea, concorrendo con moltissime altre proposte progettuali. I finanziamenti rientrano nel programma LIFE, lo strumento finanziario dell’Unione Europea per l’ambiente. L’UE stanzia diversi fondi destinati a finanziare molteplici attività sul territorio. Le attività agricole hanno a disposizione il Fondo Europeo Per lo Sviluppo Rurale (FEASR), e il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA), fondi strutturali che sostengono le attività agricole attraverso la PAC (Politica Agricola Comunitaria) e i piani di sviluppo rurale. Allo stesso modo, le attività di tutela ambientale hanno lo strumento LIFE. Ecco perché i fondi LIFE non sono direttamente a sostegno delle attività economiche, perché sono fondi dedicati alla tutela ambientale.  Nel periodo 2014-2020 il bilancio FEASR (Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale) ammonta a € 100 miliardi. Nello stesso periodo, i programmi LIFE per ambiente e clima avevano a disposizione € 3,4 miliardi.

Lo scopo del progetto LIFE WolfAlps EU è quello di creare delle buone pratiche per favorire la coesistenza  tra attività umane e popolazione alpina di lupo che possano essere integrate nella gestione del territorio anche dopo la conclusione del progetto. Il progetto lavora su ampia scala, come necessario per una specie che occupa ampi territori e travalica i confini amministrativi, di regioni e di Stati. LIFE WolfAlps EU è un progetto di grandi dimensioni in termini di numero di partner, personale coinvolto, estensione dell’area di intervento. Il budget totale è infatti suddiviso in 5 anni e su tutte le nazioni e partner di progetto già elencati. In particolare , il progetto prevede una serie di azioni coordinate sul territorio. 

Tra le azioni previste, ci sono la prevenzione dei danni e il dialogo con i portatori di interesse.

Le Squadre di Pronto Intervento per la prevenzione degli attacchi da lupo (Wolf Intervention Prevention Units, WPIU) istituite nell’ambito del progetto hanno lo scopo di aiutare gli allevatori nella prevenzione degli attacchi, nel reperimento e la messa in opera di sistemi di prevenzione, nel corretto utilizzo dei cani da guardiania, ma anche nell’assistenza all’accesso alle misure di indennizzo e supporto alla prevenzione. Nel complesso i fondi allocati alle misure di prevenzione sono circa € 2,4 milioni.

Non solo. Il progetto mira a un diretto coinvolgimento di chi vive sul territorio e si confronta a vario titolo con il lupo, lavorando quotidianamente alla creazione di relazioni che valorizzino il potenziale di queste persone attraverso lo sviluppo di piattaforme di dialogo. I fondi allocati a queste misure sono € 318.500.

E poi c’è stata, c’è e ci sarà la promozione dei prodotti e delle attività degli allevatori che lavorano, con costi e fatica maggiori, nei territori di presenza del lupo, la Via dei Formaggi e lo studio preliminare per l’utilizzo della lana, commissionato proprio su sollecitazione degli allevatori. Per queste attività i fondi ammontano a circa € 280.000.

minuto 2:26 “per pensare all’assurdità di questo progetto basta pensare che in Italia ci sono circa 3.300 lupi. Solo in Piemonte quasi 1000, più di tutta la Francia messa insieme dove in tutto sono 600” commento del giornalista N. Calcagno

Il monitoraggio nazionale 2020/2021, coordinato da ISPRA su mandato del Ministero dell’Ambiente nelle aree peninsulari, e dal progetto LIFE WolfAlps Eu per le regioni alpine, svolto con metodi di indagine scientifica rigorosi e innovativi, ha proprio permesso, per la prima volta, di ottenere una stima accurata del numero di lupi presenti in Italia. E’ vero che la stima nazionale aggiornata è di circa 3.300 lupi. Abbiamo contribuito alla valutazione della stima e diffuso per primi i risultati. Invece, rispetto alla cifra relativa al Piemonte, il servizio riporta un DATO ERRONEO: sono infatti 946 i lupi stimati in  TUTTE LE REGIONI ALPINE, (con un livello di precisione stimato tra 822-1099), incluse zone collinari, appenniniche e di pianura, e NON SOLO IN PIEMONTE. Questi circa 950 lupi non sono distribuiti in modo uguale in tutte le regioni; nella parte occidentale, comprendente Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, è stata stimata la presenza di 680 lupi. Nel 2020/2021 sono stati stimati 80 i branchi/coppie; di questi, 10 branchi sono di tipo transregionale, 9 condivisi con la Liguria e 1 con la Valle d’Aosta. Nello stesso periodo, in Francia, sono stati stimati 128 branchi e circa 620 lupi

Da sempre commentiamo il fatto che il processo di ricolonizzazione della parte occidentale delle Alpi è avvenuto in maniera speculare sul  versante alpino italiano e francese, e così è dimostrato anche da questi ultimi dati.

Ad ogni modo, poiché per un animale selvatico come il lupo i confini regionali o nazionali non hanno alcun significato, è necessario fare un ragionamento a livello di intera popolazione alpina, attraverso una stima coordinata in tutte le aree di presenza della specie, e questo è uno dei risultati perseguiti e ottenuti nel corso del progetto LIFE WolfAlps EU.

minuto 2:39 “più in generale il numero di lupi presente nel nostro paese è 3 volte superiore a quello presente in media in qualunque Paese europeoN. Calcagno

I lupi, negli ultimi 50 anni sono in aumento in tutta Europa, con una espansione sia numerica che di areale in cui è presente. Non si tratta di una questione solo italiana. I lupi sono animali che possono percorrere anche diverse migliaia di chilometri alla ricerca di un posto in cui stabilirsi, quindi non è abbastanza parlare dei numeri di un singolo Paese. In Italia, questo è vero per la regione alpina, dove la popolazione di lupo vive tra 7 diversi Paesi.

Per quanto riguarda le stime delle popolazioni di lupo presenti in Europa, il documento di riferimento aggiornato è quello elaborato nell’ambito della Convenzione di Berna dal gruppo che riunisce gli esperti europei Large Carnivore Initiative for Europe, gruppo specialistico dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura o IUCN. Non tutte le stime effettuate nei diversi Paesi sono direttamente comparabili perché fatte con livelli di accuratezza diversi, ma in generale, in Europa le nazioni con un maggior numero di lupi sono Italia, Romania e Spagna. Però bisogna anche considerare l’estensione territoriale del singolo Paese (ad. esempio Slovenia, Svizzera sono paesi molto più piccoli di dimensioni rispetto all’Italia), e non parlare quindi di media del numero di animali in termini assoluti, infatti la densità sarebbe più comparabile. In ogni caso è vero che il numero di lupi in Italia è superiore in alcuni casi di tre volte rispetto ad altri paesi.

minuto 3:09 Nicolò Calcagno risponde all’ intervistato che dice “non so perchè l’han fatto” con un commento: “forse per intascarsi dei soldi”,e commenta: “ Una montagna di euro che ovviamente non sono stati spesi per i lupi, che ovviamente sono come abbiamo visto sono completamente abbandonati e liberi di riprodursi ma sono stati spesi invece per consulenze, viaggi meeting e soprattutto stipendi”

minuto 3:45 “Ogni anno si spendono infatti 2,6 milioni di euro per i soldi del personale dedicato….. come spiegare 1.700.000 euro spesi in consulenze?” afferma il giornalista N. Calcagno

minuto 5:22 “insomma i lupi sono abbandonati, fuori controllo e pericolosi per l’economia di interi Paesi, ma soprattutto per l’economia  e la sicurezza delle persone, e tutto perché i responsabili fanno viaggi, conferenze, meeting senza pensare alla cosa per cui sono profumatamente pagati, ovvero la convivenza di cui parlano” commenta N. Calcagno

Ribadiamo che il progetto LIFE WolfAlps EU ha come principale obiettivo quello di svolgere “azioni coordinate per migliorare la coesistenza fra lupo e attività umane a livello di popolazione alpina”, come recita il titolo completo del progetto. I fondi sono ripartiti su 20 enti, italiani, francesi, austriaci e sloveni e sull’intera durata del progetto: 5 anni. Il progetto ha ben 9 linee di intervento https://www.lifewolfalps.eu/linee-di-intervento/  e

lavorare su 20 enti, su una scala transnazionale, richiede l’impiego di un numero nutrito di persone.

In considerazione di quanto sopra riportato, risulta evidente il grande impegno in termini di personale tecnico e amministrativo (sia interno messo a disposizione dagli enti e calcolato nel totale, sia personale esterno esperto incaricato per azioni specifiche) che per i 20 partner per l’intera durata del progetto interessa più di 221 persone.

I contratti sono stati destinati a tecnici che svolgono attività concrete come anche quelle a supporto dei pastori, così come ad amministrativi e personale utile alla gestione, come per qualsiasi altro progetto europeo e non.

Poiché i partner sono enti pubblici, tutti gli incarichi sono affidati mediante procedure pubbliche di selezione, e tutte le spese effettuate vengono attentamente verificate dalla Commissione Europea nei minimi dettagli. La rendicontazione tecnica e amministrativa dei progetti LIFE è estremamente rigorosa, prevede un costante monitoraggio da parte dell’UE, e una regolare rendicontazione.

La commissione valuta infatti con rigore che tutti gli obiettivi indicati nella proposta di progetto finanziata vangano svolti secondo le tempistiche previste, e con i costi previsti. Di seguito riportiamo dati illustrati nel servizio e chiariamo che NON si tratta di cifre annuali ma di CIFRE LORDE TOTALI (costo totale all’amministrazione) da suddividere sui 5 anni di progetto. Le cifre riportate nel servizio come fossero scandalose, sono relative a  figure professionali essenziali per il corretto svolgimento delle attività di progetto, dal coordinamento dell’intero progetto (Project manager), o di azioni complesse (technical manager, communication manager). Si tratta, quindi di figure con professionalità altamente qualificate, e le cifre sono paragonabili alle categorie economiche di pari livello previste per gli Enti pubblici.

Ecco quindi la spiegazione delle cifre riportate dal servizio:

Project manager da 232.000 euro: si riferisce al costo totale lordo (costo totale all’amministrazione) per i 5 anni di progetto, importo equiparabile a quello di un funzionario di Ente Pubblico di categoria economica D6. Nel settore privato gli stipendi dei Project Manager variano drasticamente in base all’esperienza e alle competenze: da un confronto, quelli assegnati in questo progetto non risultano esorbitanti come si vuol far credere, semplicemente esponendo somme lorde e totali per un arco temporale di 5 anni. Il project manager è il responsabile della pianificazione e del coordinamento di tutto il progetto, quindi nel caso del progetto LIFE WolfAlps EU, coordina tutti i 20 partner. Il project manager si assicura che tutte le azioni approvate dalla Commissione Europea vengano svolte in modo efficiente e coordinato   controllando tempi, utilizzo del budget e qualità del lavoro per il raggiungimento degli obiettivi previsti: è responsabile della rendicontazione tecnica complessiva verso l’Unione Europea.

Technical manager da 162.000 euro: si riferisce al costo totale lordo (costo totale all’amministrazione) per i 5 anni di progetto. L’importo è equiparabile a quello di un funzionario di Ente Pubblico di categoria economica D1. I Technical manager sono responsabili del coordinamento tecnico di azioni specifiche previste dal progetto per tutti i 20 partner.

Communication manager da 171.000 euro: si riferisce al costo totale lordo (costo totale all’amministrazione) per i 5 anni di progetto. L’ importo è equiparabile a quello di un funzionario di Ente Pubblico di categoria economica D1. I communication manager sono responsabili del coordinamento delle azioni di comunicazione e di educazione previste dal progetto per tutti i 20 partner. 

Collaboratore amministrativo da 143.000 euro: costo approvato previsto € 154.000, attualmente realmente affidati circa € 56.000.

Soldi per benzina, pedaggi, viaggi sono necessari per coprire le spese degli spostamenti, che vengono fatti regolarmente da personale che lavora sulla prevenzione, monitoraggio, sopralluoghi in caso di segnalazione della presenza di bocconi avvelenati, oltre a coprire trasferte per incontri pubblici, corsi di formazione, etc… Normalmente, in un Ente pubblico, gli spostamenti di lavoro sono a carico dell’Ente, in questo caso l’Ente copre le spese con fondi europei. Per l’intera durata del progetto (5 anni) erano previsti circa € 500 mila per tutti i 20 partner, con più di 200 persone coinvolte nelle missioni, ma data la durata dell’emergenza Covid dei meeting non sono stati svolti.

In un progetto di cooperazione, meeting e riunioni sono necessari quando si lavora in 20 Enti distribuiti sulle Alpi con circa 221 operatori coinvolti.  Inoltre il progetto prevede la realizzazione di numerosi incontri con allevatori, cacciatori e ambientalisti, nonché l’organizzazione di piattaforme di dialogo e la realizzazione di incontri pubblici su tutto l’arco alpino. Allo stesso modo i convegni sono occasione di aggiornamento, confronto con esperti del settore e acquisizione di migliori pratiche e conoscenze che servono a migliorare la coesistenza tra lupo e attività umane. LIFE WolfAlps EU organizza conferenze tematiche proprio a questo scopo. Ad oggi, sono 4 le conferenze organizzate, la prima delle quali si è svolta in modalità webinar, la seconda a Bard (AO), la terza a Hauser Kaibling (Austria) e la quarta a Barcelonnette (Francia). Le conferenze erano pubbliche e gratuite per tutti i partecipanti, i fondi europei hanno permesso l’organizzazione delle stesse senza pesare sul bilancio statale e assicurando la gratuità, e quindi l’accessibilità, agli eventi. Tutti gli eventi sono stati inoltre registrati e sono disponibili sul canale YouTube del progetto.

Consulenze esterne, prestazioni di servizio, attrezzature, e consumabili sono spese propedeutiche alla realizzazione delle attività previste dal progetto (es. recinzioni elettrificate per protezione del bestiame, analisi genetiche, materiale da laboratorio per campionamento sul campo, formazione e addestramento unità cinofile antiveleno, stampa materiale di comunicazione e formazione ecc.).  Per l’intera durata del progetto (5 anni) per tutte le voci sopra specificate sono stati previsti circa € 5 milioni per tutti i 20 partner.

minuto 4:23 “e a proposito di ideologie, sentite come parlava Irene Borgna, ex responsabile comunicazione del progetto LIFE WolfAlps” commenta N. Calcagno

Il video mostrato come esempio di manipolazione delle informazioni,  è un frammento estrapolato dalla relazione sul tema della comunicazione presentata alla conferenza conclusiva del progetto LIFE WolfAlps (2013-18). Sappiamo tutti come possa essere fuorviante estrapolare alcune frasi o parole dal loro contesto: si rischia di distorcere il messaggio. Come è chiaramente successo in questo caso. L’intervento citato non è esente da toni ironici, anche un po’ provocatori. Il “lavaggio del cervello” non è certo il fine delle tante attività educative sviluppate negli anni passati, ma, un modo ironico per enfatizzare il numero degli interventi interdisciplinari effettuati per fare capire a tutti il concetto di “convivenza”  i Infatti il progetto LIFE WolfAlps EU, vede  il coinvolgimento di esperti di varia estrazione che intervengono nelle scuole per parlare con bambini e ragazzi. Non sono solo i biologi e i tecnici faunistici a portare la loro testimonianza, ma anche rappresentanti del mondo rurale, venatorio e ambientalista. Inoltre, il programma Young Ranger ha lo scopo di promuovere una sensibilità verso le tematiche ambientali nelle giovani generazioni, intendendo l’ambiente a 360° non solo lupo. 

Ricordiamo che la comunicazione svolge un ruolo fondamentale per favorire la coesistenza tra lupo e persone, garantendo l’accesso alle informazioni più aggiornate, e promuovendo un dialogo con i portatori di interesse. La coesistenza è fondamentale per garantire al contempo la conservazione della fauna e la qualità della vita delle persone. Infatti, i conflitti con la fauna sono un problema di conservazione della biodiversità, ma anche una importantissima questione sociale, e di sviluppo sostenibile.

Si ricorda che risolvere i conflitti con la fauna è uno degli obiettivi del Kunning-Montreal Global Biodiversity framework, piano di lavoro stabilito nel corso della quindicesima Conferenza delle Parti della Convenzione sulla Diversità Biologica delle Nazioni Unite, che ha l’ambizioso obiettivo di fermare la perdita di biodiversità e invertire l’attuale andamento negativo entro il 2030. Il target 4 dell’accordo è infatti quello di garantire azioni di gestione urgenti per arrestare l’estinzione indotta dall’uomo delle specie minacciate conosciute e per il recupero e la conservazione delle specie […] e gestire efficacemente le interazioni tra l’uomo e la fauna selvatica per ridurre al minimo il conflitto tra uomo e fauna selvatica per garantire la coesistenza. Le linee guida della IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) per la risoluzione dei conflitti e il raggiungimento della coesistenza, indicano l’importanza fondamentale delle azioni di dialogo, informazione e comunicazione in generale per il raggiungimento di tali obiettivi.

Nella volontà di fare corretta informazione i partner del progetto restano a disposizione per fornire chiarimenti e delucidazioni in merito alle azioni di progetto, anche ampiamente illustrate sul sito web dedicato www.lifewolfalps.eu. Si rispettano ed accettano tutti i punti di vista, cercando così di stimolare un confronto preferibilmente argomentato. Non saranno tuttavia tollerati commenti ingiuriosi, offensivi, chi diffonderà informazioni volutamente false allo scopo di creare cattiva informazione. I numeri riferiti alle attività di progetto e alle spese pubbliche vanno verificati, e le affermazioni estrapolate da discorsi più ampi vanno riferiti al progetto in modo corretto.