Ecoturismo news

Un cuscino per dare nuova vita alla lana

17 Novembre 2022
Aree Protette Alpi Marittime

Sapete che cos’è la lana sucida? È la lana appena tosata, “contaminata” da elementi vegetali (es. erba, foglie, rami), elementi terrosi e deiezioni animali. Essendo un materiale contaminato non può trovare nessun utilizzo in azienda. Nel migliore dei casi viene venduta sottocosto, ma più spesso, in quanto materiale contaminato va smaltita, diventando un ulteriore aggravio economico per l’allevatore.

Il regolamento n. 1774/2002 della Commissione Europea inquadra infatti la lana come Sottoprodotto di Origine Animale (SOA) cioè come una materia che porta rischi igienico-sanitari e che necessita di trattamento specifico per essere trasformata in prodotto tecnico, oppure di smaltimento nella categoria dei rifiuti speciali. Questo crea un circolo vizioso che trasforma la lana da risorsa a costo per gli allevatori.

La valorizzazione della lana è uno strumento concreto per fornire ai pastori di ovini nuove prospettive, visto che, indubbiamente, le loro pecore sono tra le prede più vulnerabili agli attacchi da lupo. 

Nell’ambito dell’azione C7 di LWA EU sono stati creati dei cuscini per animali imbottiti con lana, conferendo una nuova vita a questo prodotto. Le Aree Protette Alpi Marittime, col supporto delle organizzazioni locali degli agricoltori, hanno messo in piedi una piccola filiera locale, raccogliendo ben1300 chili di lana sucida provenienti da quattro aziende agricole delle le valli Stura di Demonte e Pesio. La cardatura è stata effettuata presso il centro autorizzato piemontese Biella Wool Company, mentre il confezionamento dei cuscini è stato affidato ad artigiani delle Langhe.

Il ricavato della vendita dei cuscini verrà devoluto in parte agli allevatori che l’hanno conferita, in parte sarà destinato al Coexistence fund dell’associazione Io non Ho Paura del lupo, supporter e steward di progetto, dedicato al supporto degli allevatori nelle opere di prevenzione.

Potete trovare in vendita i cuscini sul sito di Io non ho paura del lupo a questo link.

Se volete saperne di più sulla lana, potete leggere qui la relazione tecnica “Lana che fare?” indagine preliminare sul comparto laniero italiano, con un focus sull’arco alpino e sull’Appennino Ligure-Piemontese, per individuare i limiti e le opportunità di sviluppo del prodotto lana. La ricerca, è stata realizzata da Luisa Vielmi, naturalista e tecnico di difesAttiva. L’analisi qualitativa e quantitativa è stata svolta grazie al contributo delle tre Organizzazioni Professionali degli Agricoltori (CIA, Confagricoltura e Coldiretti).