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Sulla predazione di un cane in Trentino

19 Gennaio 2022
MUSE

La notizia della predazione di un cane e del successivo accerchiamento del padrone a Folgaria, precisamente nella zona Malga Seconde Poste, avvenuta lo scorso sabato pomeriggio ha destato molto interesse e preoccupazione in Trentino e sul web.

Abbiamo parlato direttamente con Martino, il protagonista della brutta avventura, per ricostruire i fatti. 

L’uomo aveva portato nel pomeriggio i suoi due cani a camminare, li ha lasciati correre liberamente monitorando i loro spostamenti grazie ai collari GPS. Il più giovane dei due cani, di otto mesi di età, si è inoltrato nel bosco, allontanandosi per circa una cinquantina di metri, e poco dopo ha iniziato a guaire disperatamente, mentre il cane adulto è tornato dal suo proprietario. Preoccupato dai lamenti del cane, Martino è andato a cercarlo, aiutato dal GPS, ma quando è arrivato sul posto ha trovato solo il collare. Poco dopo, a meno di 200 m in linea d’aria, ha visto un branco di 7 lupi, che avevano cominciato a consumare il suo cane. Allertati dal suo arrivo, i lupi si sono allontanati dalla carcassa, scomparendo alla vista. Impaurito dalla situazione, l’uomo ha inizialmente contattato i suoi amici e poi il guardiacaccia della zona, per chiedere soccorso. Mentre era al telefono, però, i lupi sono ricomparsi, a circa 50 m. Solo quando Martino ha urlato, cinque lupi si sono spostati, allontanandosi e scomparendo dalla sua vista, mentre due sono rimasti a guardarlo. In particolare, uno dei due lupi è rimasto sempre in vista, a una distanza che Martino stima di 20-30 m, e non si è allontanato nemmeno quando l’uomo gli ha tirato delle pietre per spaventarlo, ma è rimasto seduto a guardarlo. Il resto del branco non era visibile, ma se ne percepivano i movimenti nel bosco. Il tutto si è svolto in una mezz’ora circa. Per tutto il tempo i lupi non hanno mostrato un atteggiamento aggressivo nei confronti dell’uomo, che afferma che non hanno mai mostrato i denti o cercato di aggredirlo. All’arrivo dei soccorsi, i lupi si sono finalmente allontanati.

Abbiamo molto apprezzato la pacatezza di Martino nel racconto della dinamica dei fatti. La sua descrizione è diversa dalla narrazione mediatica di un accerchiamento minaccioso dei lupi. Resta comunque più che comprensibile lo spavento e il grande dispiacere per la perdita del proprio cane.

Il fatto che i lupi non siano scappati via, nonostante la presenza dell’uomo, può essere legato al fatto che fossero molto concentrati a consumare il loro pasto, e anche al fatto che si trovavano dentro al bosco, in corrispondenza di una parete rocciosa ripida, in cui probabilmente si sentivano al sicuro malgrado la presenza, nella prateria poco distante, di diverse persone. 

Gli attacchi mortali dei lupi nei confronti dei cani in generale non sono frequenti, ma sono documentati in tutte le aree del mondo in cui il lupo è presente, Italia inclusa, con diversi casi riportati nella penisola. 

Secondo le statistiche disponibili, gli attacchi dei lupi ai cani sono riconducibili a tre casistiche: 1) cani lasciati liberi di allontanarsi dal padrone o persi in aree di presenza di lupi; in particolare il pericolo è maggiore per i cani da caccia durante attività venatorie che comportano l’allontanamento del cane nel bosco su lunghe distanze, come la braccata al cinghiale o la caccia all’alce in Scandinavia; 2) cani lasciati alla catena o incustoditi (soprattutto di notte) in spazi aperti o comunque accessibili al lupo fuori dalle abitazioni o altri tipi di proprietà; 3) cani da guardiania mentre svolgono il proprio lavoro a protezione del bestiame domestico.

I motivi più comuni che possono scatenare un attacco nei confronti di un cane sono la predazione e la difesa territoriale da parte del lupo, che percepisce il cane come un rivale/invasore del proprio territorio (le uccisioni avvengono anche a carico di lupi che entrano nel territorio di un altro branco). 

Purtroppo, pur trattandosi di un fenomeno diffuso a livello mondiale, in Italia spesso mancano ancora le informazioni necessarie per poter comprendere meglio le dinamiche degli attacchi dei lupi a danno dei cani. Nello sfortunato caso in cui si abbia un’interazione aggressiva da parte dei lupi a danno del proprio cane, è sempre molto importante riportare alle autorità competenti l’accaduto.

La presenza in un territorio del lupo, e in generale dei grandi carnivori, comporta la necessità di adottare alcune precauzioni che ci permettono di mettere in sicurezza i nostri animali da compagnia.

È opportuno tenere sempre il cane al guinzaglio quando si attraversano territori naturali: è infatti remota la possibilità che il lupo attacchi il cane in presenza ravvicinata del padrone. Anche l’episodio avvenuto a Folgaria indica che, anche se i lupi sono rimasti in prossimità, non hanno tentato di attaccare l’altro cane, e sono rimasti a distanza a causa della presenza del padrone.

È fondamentale fare in modo che i lupi (e in generale i selvatici) non associno la presenza delle persone e degli animali da compagnia al cibo. Per questo motivo è importantissimo non lasciare alcun tipo di fonte di cibo in prossimità della propria abitazione (per esempio cibo per cani e gatti o rifiuti organici accessibili). Se si hanno cani in giardino, un box chiuso per il ricovero notturno è un ottimo mezzo per dormire sonni più che tranquilli.

Se si avvistano uno o più lupi in contesti naturali, non bisogna mai cercare di avvicinarli, magari per scattare una foto o girare un video, o – peggio ancora – per offrirgli del cibo. Generalmente, in un contesto naturale, il lupo tende a evitare le persone, ma nel caso in cui non si allontanasse, è utile parlare a voce alta o urlare, alzare le braccia per apparire più grandi e pericolosi ai suoi occhi. Allontanatevi senza scappare, lentamente. Cercare di spaventarlo e allontanarlo, senza mai avvicinarsi, può aiutare a mantenere atteggiamenti di paura ed evitamento nei confronti delle persone.

I selvatici rimangono tali anche se si abituano alle persone, ma se perdono la loro naturale diffidenza possono verificarsi episodi sgradevoli o situazioni di potenziale pericolo sia per gli animali domestici che, in casi molto più rari, per le persone.

Per questo motivo, se si osservano individui che non mostrano paura delle persone a piedi in contesti urbanizzati è fondamentale avvertire immediatamente le autorità competenti. La tematica dei lupi confidenti (in inglese bold wolves) e delle problematiche gestionali di questi lupi sarà al centro della prossima conferenza tematica di LWA EU.

Alcuni articoli per chi vuole approfondire:

Bassi, E., Pervan, I., Ugarković, D., Kavčić, K., Maksan, M. T., Krofel, M., & Šprem, N. (2021). Attacks on hunting dogs: the case of wolf–dog interactions in Croatia. European Journal of Wildlife Research, 67(1), 1-9.

Bologov V., Miltner D. (2001). Wolf Depredation on domestic Dogs in Nelidovsky District of Tver Region, Russia.

Butler J.R.A., Linnell J.D.C., Morrant D., Athreya V., Lescureux N., McKeown A.A. (2014). Dog eat dog, cat eat dog: social-ecological dimensions of dog predation by wild carnivores in M.E. Gompper, editor. Free-Ranging Dogs and Wildlife Conservation. Oxford University Press, Oxford, United Kingdom.

Haidt, A., Gawryś, R., & Szewczyk, M. (2021). Human decision-making as a key factor in the risk of wolf–dog interactions during outdoor activities. Animals, 11(9), 2497.

Kojola I., Kuittinen J. (2002). Wolf attacks on dogs in Finland. Wildl. Soc. Bul. 30(2): 498-501.

Kojola I., Ronkainen S., Hakala A., Heikkinen S., Kokko S. (2004). Interactions between wolves Canis lupus and dogs C. familiaris in Finland. Wildl. Biol. 10:2 101-105.

Lescureux N., Linnell J.D.C. (2014). Warring brothers: The complex interactions between wolves (Canis lupus) and dogs (Canis familiaris) in a conservation context. Biological Conservation 171:232–245.

Mencucci M., Cappai N., Giannini M., Betti G., Goretti S., Mazzoni S., Cecconi l., Ranucci A., Pedrazzoli C. (2016). Lupo, casi di predazione su animali di affezione nell’alto casentino: valutazioni e indicazioni. III Congresso nazionale fauna problematica.

Iliopoulos Y., Antoniadi E., Kret E., Zakkak S., Skartsi T. (2021). Wolf–Hunting Dog Interactions in a Biodiversity Hot Spot Area in Northern Greece: Preliminary Assessment and Implications for Conservation in the Dadia-Lefkimi-Soufli Forest National Park and Adjacent Areas. Animals 11, 3235.

Wisconsin Department of Natural Resources (ultimo accesso 18 gennaio 2022). Dog depredations by wolves in Wisconsin.