Monitoraggio della popolazione di lupo Alpina

Al via in autunno il primo piano di monitoraggio nazionale del lupo in Italia: il progetto LIFE WolfAlps coordinerà le regioni alpine

13 Agosto 2020
bigfive

Per la prima volta da quando il lupo è stato protetto, le istituzioni nazionali italiane uniscono le forze per fotografarne distribuzione e consistenza contemporaneamente dalle Alpi alla Calabria, utilizzando disegni di
campionamento e protocolli standardizzati avanzati, messi a punto dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).Il Ministero dell’Ambiente ha dato mandato a ISPRA di produrre una stima aggiornata della distribuzione e consistenza del lupo a livello nazionale. Per rispondere a questa sfida ambiziosa, ISPRA ha creato un gruppo di lavoro altamente specializzato, che coinvolge zoologi e genetisti, e ha attivato una collaborazione con Federparchi Europarc Italia (la Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali) e con il progetto LIFE WolfAlps EU.

Gli esperti di ISPRA, con il supporto di un pool di ricercatori universitari, hanno combinato in modo estremamente innovativo un disegno di campionamento probabilistico con le più avanzate tecniche di indagine sperimentate sulla specie, per ottenere una stima della popolazione del lupo e della sua distribuzione. Tra ottobre 2020 e marzo 2021 verranno raccolti dati di campo basandosi su protocolli operativi omogenei, perlustrando percorsi prestabiliti in circa 1.000 celle di dieci chilometri quadrati
distribuite sull’intero territorio nazionale; i risultati del monitoraggio nazionale saranno resi pubblici e illustrati in modo dettagliato, al fine di fornire una base di conoscenza scientifica credibile e autorevole.

In particolare, il progetto LIFE WolfAlps EU metterà a disposizione esperienze, competenze e la rete di operatori del monitoraggio già costituita con il progetto LIFE WolfAlps per coordinare e realizzare il campionamento nelle regioni alpine, dalla Liguria (corridoio ecologico di collegamento fra la popolazione alpina e quella appenninica) al Friuli-Venezia Giulia. L’area da campionare è molto più estesa rispetto al passato, per questo motivo sarà indispensabile incrementare il numero di operatori, formando nuovi volontari. Da sempre interessato a comprendere l’evoluzione della popolazione di lupo, il mondo della caccia sarà fortemente coinvolto nelle aree di progetto. Il Club Alpino Italiano, l’Associazione Italiana Guide Ambientali ed Escursionistiche, l’associazione Io Non Ho Paura del Lupo – tutti supporter di progetto – insieme a molte altre realtà associative hanno diffuso l’invito a partecipare alla formazione e al monitoraggio ai rispettivi soci.

Leggi il comunicato stampa di ISPRA.