Una giornata di training per le nuove unità cinofile antiveleno
Lo scorso 22 giugno è stata una giornata di training per i cani antiveleno del LWA EU, che ha coinvolto le nuove unità cinofile dei partner di progetto Regione Liguria (RELI), Regione Lombardia (RELO), Università di Medicina veterinaria di Vienna (VUW). L’unità che opererà in Liguria, formata da Andrea e Sax, è in seno al Nucleo di Vigilanza Ambientale e Faunistica della Regione Liguria. L’unità che opererà in Regione Lombardia è in seno alla Polizia Provinciale di Brescia, supporter del progetto, con Paolo e Sole. Il training di Sax e Sole è finanziato, nell’ambito di LWA EU, da parte rispettivamente di Aree Protette delle Alpi Marittime (APAM) e RELO.
Il training è molto importante per monitorare i progressi dei cani, valutare la loro performance, e correggere eventuali carenze. Incontri come questi sono inoltre molto importanti per il lavoro di squadra, per favorire il coordinamento tra diverse unità cinofile antiveleno, fondamentale per le attività di campo.
In che consiste il training di un cane antiveleno? Per l’addestramento si inizia da cuccioli. I cani imparano a individuare e segnalare un oggetto target, che nelle prime fasi dell’addestramento è un materiale dall’odore neutro, nascosto in diversi contesti ambientali (prato, bosco e strada) e con un diverso raggio di azione: da un’area circoscritta a una molto ampia. Poi si passa a oggetti con odori più forti e definiti, come uova o carne, fino alle sostanze velenose. Il training si svolge sempre in ambienti diversi per allenare il cane a lavorare nei contesti più disparati.
L’abilità dei cani viene valutata periodicamente attraverso test di valutazione, che sono superati solo se nel 100% dei casi i cani riescono a trovare il loro target. L’impresa è tutt’altro che banale, perché il valutatore nasconde l’oggetto target in posti pieni di stimoli olfattivi che possono distrarlo.
Ovviamente il training non riguarda solo i cani, però: la squadra antiveleno è formata infatti dalla coppia cane-conduttore che deve sviluppare un legame molto forte. Il conduttore impara a interpretare correttamente il cane e a motivarlo con la ricerca, ricompensandolo per la ricerca del veleno. Il cane riceve infatti una gratificazione per il suo lavoro: trovare l’odore target deve essere associato a un’emozione positiva.
Il training delle unità cinofile è parte della azione A3 di LWA EU, ed è cruciale per la formazione delle nuove squadre antiveleno che opereranno sul territorio nell’ambito dell’azione C2. Il training di Sax e Sole, è stato affidato a Roberta Bottaro addestratrice cinofila ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), formatore nazionale ACSI per l’attività sportiva cinotecnica ed analista del comportamento animale.
I nuclei cinofili antiveleno sono importantissimi per prevenire e mitigare gli effetti del veleno sulla fauna grazie alla loro capacità di individuare bocconi e carcasse avvelenati con qualsiasi sostanza tossica. L’avvelenamento doloso è una terribile e subdola minaccia, purtroppo ancora molto diffusa in Italia e in Europa (a questo link https://avvelenamenti.izslt.it/app/avvelenamenti_italia.php la mappa dei casi accertati di avvelenamento doloso in Italia). Le principali vittime sono i carnivori e gli uccelli rapaci, in particolare le specie necrofaghe. Il veleno non si limita ad intossicare e uccidere lo sventurato animale che ingerisce il boccone avvelenato, ma anche tutti quelli che si cibano della sua carcassa. Rappresenta una minaccia cui non sono immuni nemmeno cani e gatti domestici.