Un’alleanza tra cani e umani contro una pratica barbara e illegale
L’uso di bocconi avvelenati è una delle minacce più serie alla conservazione del lupo, ma rappresenta un rischio anche per numerose altre specie selvatiche nonché per animali da compagnia, come cani e gatti, che potrebbero inavvertitamente finirne vittime. Per questo motivo, in Lombardia – come anche in altre aree del Progetto LIFE WolfAlps EU – è stata prevista l’istituzione di Unità Cinofile Antiveleno. In particolare, le Unità Cinofile Antiveleno ad oggi previste in Lombardia sono due: una gestita direttamente dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri/Comando Regione Lombardia, l’altra frutto di una collaborazione ad hoc tra Regione Lombardia e la Polizia Provinciale di Brescia, supporter di progetto.
Dopo un percorso formativo, che ha previsto anche un meeting al Parco dei Colli di Bergamo organizzato dal CUFAA il 1 marzo scorso, le Unità sono già operative sul territorio.
Lo scorso 3 marzo, dopo la segnalazione della presenza di “esche bocconi” da parte di residenti, è stata ad esempio effettuata una bonifica delle aree verdi di Gardone Valtrompia, nel Bresciano, da parte della Unità Cinofila Antiveleno frutto della collaborazione tra Polizia Provinciale di Brescia e Regione Lombardia. Agli agenti di Gardone si è affiancato Sole, un maschio di drahtaar (razza tedesca di cani da ferma a pelo duro), addestrato per scovare le esche e il suo conduttore Paolo Tavelli, agente della Polizia provinciale. L’intervento ha portato al recupero di parecchi pezzi di carne, verosimilmente imbottiti di veleno (i reperti sono ora all’esame dell’Istituto Zooprofilattico di Brescia), alla raccolta tempestiva del materiale potenzialmente pericoloso e all’avvio delle indagini che, in meno di una settimana, hanno permesso di individuare e denunciare un residente. Fortunatamente, le indagini hanno consentito di appurare che solo un cane ha ingerito sostanze tossiche: sottoposto a terapie veterinarie, non ha subito conseguenze.
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