On line i report regionali (IT) sullo status del lupo 2020/2021
Il monitoraggio del lupo nelle regioni alpine 2020/2021 si è svolto nell’ambito del Progetto LIFE ed è stato coordinato dal Centro di referenza Grandi Carnivori (CGC) – Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime e l’Università di Torino (DBIOS). Il tutto in stretta sinergia con ISPRA, che ha coordinato il monitoraggio nell’Italia peninsulare nel corso del primo monitoraggio nazionale del lupo. Il report è disponibile a questo link.
Nella sezione download del nostro sito sono disponibili i report di dettaglio per Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia e Trentino. I report regionali offrono una sintesi delle conoscenze storiche sulla presenza del lupo, e forniscono un dettaglio del campionamento e della distribuzione a livello locale.
La stima della consistenza numerica della popolazione di lupo per le regioni alpine, si è basata principalmente sulla stima minima del numero di branchi, coerentemente con quanto documentato negli anni precedenti e con quanto stimato dalle altre nazioni alpine.
Vediamo quindi di seguito i principali risultati emersi dai report regionali. Va comunque tenuto conto che, per via dell’importante estensione dei territori e dell’elevata mobilità del lupo, ha un maggiore significato biologico ragionare a livello di intera popolazione, e non per confini amministrativi. Molti branchi, infatti, sono transregionali o transfrontalieri, ed è quindi più esaustivo riferirsi alla stima relativa all’intero arco alpino che offre una maggiore completezza di informazoni.
Di seguito una piccola sintesi dei report regionali, per maggiori dettagli vi invitiamo a consultare le relazioni (link nel titolo dei paragrafi).
L’estensione del range minimo di presenza del lupo documentato in Piemonte nel 2020/2021, è stimato di 19.900 km2, pari al 62,5% del territorio regionale. Il territorio montano è quasi completamente occupato, e i segni di presenza certi sono ormai confermati e frequenti anche in aree collinari e di pianura, dove la specie si è insediata stabilmente con anche nuove unità riproduttive. Le aree dove il lupo non è stato ancora documentato rimangono quelle di pianura più antropizzate nella parte centro orientale della regione. La presenza del lupo è documentata su un vasto territorio, che comprende la fascia alpina delle Alpi Marittime fino alle Alpi Lepontine all’estremo Nord del Piemonte, e lungo tutto il territorio montano appenninico della provincia di Alessandria; la specie è documentata anche nelle aree più centrali del territorio piemontese e si allunga verso le zone di pianura e collina della provincia di Alessandria, delle Langhe, Roero, Astigiano, Collina di Torino, Canavese e Novarese.
Sono 81 le unità riproduttive di lupo presenti nel 2020/2021 in Piemonte, di cui 68 branchi e 13 coppie; di questi, 10 branchi sono di tipo transregionale, 9 condivisi con la Liguria e 1 con la Valle d’Aosta.
Per operare un confronto con le stime passate si deve considerare unicamente l’area Alpi in cui le unità riproduttive documentate sono 60, di cui 51 branchi e 9 coppie: Si conferma perciò un aumento rispetto ai 33 branchi e 2 coppie stimate nel 2017/2018 nel monitoraggio realizzato nell’ambito del progetto LIFE WolfAlps. Nel resto del Piemonte, in particolare nelle zone appenniniche e di pianura, sono stati documentati 21 unità riproduttive di cui 17 branchi e 4 coppie.
La più alta densità di branchi in Piemonte si registra nei territori in cui il lupo è presente da più tempo: provincia di Cuneo con 35 unità riproduttive documentate, di cui 33 branchi e 2 coppie; provincia di Torino con 18 unità riproduttive, di cui 15 branchi e 3 coppie; provincia di Alessandria con 14 branchi. Nei territori delle province di Asti, Biella, Vercelli e Verbano Cusio Ossola si stanno insediando nuove unità riproduttive.
Complessivamente sono stati raccolti 6367 dati di presenza della specie, grazie al lavoro di un Network di monitoraggio che conta un totale di 528 operatori. Sono stati percorsi 648 transetti, dove per ogni replica effettuata sono stati percorsi complessivamente 5021,3 km e utilizzate 187 fototrappole. Un totale di 1316 escrementi selezionati insieme ad altri 46 campioni biologici sono stati inviati al laboratorio di genetica di riferimento NGC. Complessivamente sono 73 le Istituzioni e Associazioni facenti parte del Network, che hanno collaborato con il proprio personale anche nel campionamento del 2020/2021; si tratta di Enti gestori delle Aree protette (Parchi Naturali Provinciali, Regionali e Nazionali), Amministrazioni Provinciali e Regionali, Carabinieri Forestali, Comprensori Alpini e Ambiti territoriali di caccia, Aziende Faunistico Venatorie, Università, Associazioni nazionali di volontariato afferenti a diverse categorie (escursionismo, ambientaliste, venatorie) o realtà più piccole e locali. province piemontesi.
Nel corso del periodo di monitoraggio ottobre 2020 – aprile 2021 sono stati registrati in Valle d’Aosta 1196 dati riferibili al lupo derivanti da avvistamenti, fotografie, prede, orme, peli ed escrementi. Tali dati sono stati raccolti dagli agenti del Corpo forestale della Valle d’Aosta e dai volontari formati, percorrendo circa 2800 km su 35 itinerari individuati (transetti) distribuiti su di una griglia a maglia di 10×10 km.
I dati raccolti nel loro insieme fanno stimare una consistenza minima pari a 8 branchi (o coppia). Di questi, uno, quello della Valle di Gressoney, ha un territorio transregionale con la regione Piemonte, mentre a Ovest il branco denominato “Ruitor” ha un territorio transfrontaliero che si estende anche alla vicina Francia. La presenza di altri singoli esemplari di lupo è stata documentata durante l’anno anche in altre zone della Valle.
Occorre evidenziare, inoltre, il notevole sforzo di monitoraggio effettuato su di una coppia di lupi nella zona del Comune di Arvier, che ha frequentato per un periodo anche il centro abitato.
In Lombardia sono stati percorsi oltre 600km di transetti per il rilievo di segni di presenza della specie, sono state registrate 150 evidenze della presenza del lupo e di queste sono stati geneticamente analizzati 51 campioni organici. Il numero minimo di coppie presenti è 4. Uno dei branchi è transfrontaliero tra la Provincia di Como ed il Canton Ticino, un branco transregionale del Tonale – tra la Provincia di Brescia e la Provincia Autonoma di Trento, in un territorio che comprende il Parco Nazionale dello Stelvio e il Parco Regionale dell’Adamello; infine più a sud è stata documentata, mediante fototrappole, la presenza di un branco nel comune di Verretto (PV), in una zona non distante dall’area di presenza stabile dell’Oltrepò Pavese. Infine tra la Provincia di Sondrio e la Provincia di Brescia, una coppia di recente formazione la cui riproduzione nell’estate 2021 è stata accertata.
L’area di presenza stabile rimane quindi confermata rispetto ai precedenti monitoraggi, ma si registra un aumento delle segnalazioni occasionali anche in altre porzioni del territorio regionale, precisamente in provincia di Brescia (Val Camonica), nel Parco Regionale di Montevecchia e del Curone (Lecco), nel parco Regionale della Valle del Ticino, che funge da potenziale corridoio di spostamento tra l’area di presenza stabile dell’Oltrepò Pavese e le Prealpi.
Segnalazioni occasionali sono relative alla pianura Padana lungo l’asta del fiume Po, in particolare nella provincia di Mantova.
In Regione Liguria è stato campionato l’87% del territorio. La presenza del lupo è stata ottenuta campionando in modo sistematico tutte le celle di monitoraggio. Nel periodo compreso tra ottobre 2020 e aprile 2021 sono stati percorsi dagli operatori un totale di 2.670 km. Il network di monitoraggio lupo in Liguria conta 230 operatori, appartenenti a Regione Liguria, Enti Parco, Province, Carabinieri Forestali, Associazioni di volontariato e Università. Sono stati registrati 533 dati di presenza attribuiti al lupo; in particolare, sono stati documentati 449 escrementi, individuati 18 km di tracce di lupo, catalogati 26 video verificati. I campioni biologici raccolti sono stati analizzati geneticamente dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS) del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta, per un totale di 115 campioni analizzati. La presenza del lupo è stata documentata in 48 celle 10×10, di cui n. 19 in Provincia di Genova, n. 8 in Provincia di Imperia, n. 7 in Provincia della Spezia e infine n. 14 nella Provincia di Savona.
Anche la Provincia Autonoma di Trento ha aderito al monitoraggio e ha affidato il coordinamento e lo svolgimento delle attività al MUSE – Museo delle Scienze. Sono 26 i nuclei familiari individuati in Trentino nell’anno 2020-2021, di cui 18 branchi e 8 coppie. Si tratta di 19 nuclei in più rispetto a quelli rilevati durante il censimento sistematico precedente, tra il 2017 e il 2018, durante il quale ne erano stati individuati 7, 6 branchi e 1 coppia. 11 di questi nuclei però sono transregionali, precisamente: 7 sono condivisi con il Veneto, 3 con l’Alto Adige e 1 con la Lombardia.
In provincia, per la verifica della presenza della specie sono stati definiti 40 quadranti di monitoraggio delle dimensioni di 10x10km, che sono stati monitorati percorrendo 64 itinerari prestabiliti (transetti).
Sono stati coinvolti e formati circa 80 operatori tra personale e collaboratori del MUSE, personale di sorveglianza e tecnici dell’Associazione Cacciatori Trentini, personale del Parco Nazionale dello Stelvio e volontari afferenti a varie associazioni (SAT-CAI, Io non ho paura del lupo, WWF Trentino e Aigae), che per tutta la durata del monitoraggio hanno perlustrato mensilmente il territorio alla ricerca dei caratteristici segni di presenza del lupo, per lo più rappresentati da escrementi e piste (serie continue di impronte), ben evidenti su terreno innevato.
Ai dati raccolti sui transetti si sono aggiunti i numerosi dati occasionali (segni di presenza trovati al di fuori dei percorsi e delle uscite prestabiliti), raccolti e archiviati dalla Provincia tramite il Corpo Forestale, personale delle Aree Protette, personale dell’Associazione Cacciatori Trentini e custodi forestali. Il monitoraggio 2020-2021 si è dunque concluso con un totale di 381 uscite, per un totale di circa 4000 km percorsi sui transetti. In totale, sono stati rilevati 1208 indici, sulla base dei quali è stato possibile aggiornare la griglia (composta da celle di 10×10 km) di presenza della specie, che evidenzia un areale di distribuzione della specie di 4130 km2 all’interno del territorio provinciale.