Informare vs Allarmare
Il sensazionalismo, il più delle volte non supportato da fatti reali, rende sicuramente una notizia più accattivante e di facile diffusione, e il lupo è spesso protagonista di questo tipo di distorsioni.
Lo scorso 1 dicembre 2022, a Cavaglià, provincia di Biella, i Carabinieri Forestali di Sordevolo e Biella sono intervenuti a seguito della segnalazione dell’aggressione di un cane meticcio di piccola taglia da parte di due lupi in un’area boscata. Come riportato il giorno stesso su Newsbiella.it, che ha ripreso le informazioni rilasciate direttamente dalle autorità locali, “il proprietario ha riferito ai militari che, durante la passeggiata mattutina delle 8 circa, aveva lasciato il cane libero per sgambare. Sentiva quindi il cane guaire e, avvicinatosi, aveva visto due verosimili lupi che lo stavano aggredendo. Avvicinandosi col bastone a sua protezione, i due animali si allontanavano. Il cane ha riportato una ferita superficiale della lunghezza di 2 cm sul fianco sinistro”.I carabinieri forestali hanno fatto un sopralluogo nel luogo in cui è avvenuto l’attacco, ma questo “non ha portato alla rilevazione di tracce che indicassero la presenza di uno o più lupi”.
La notizia è stata poi ripresa da diverse altre testate, sempre sulla base dei fatti riportati dai Carabinieri Forestali intervenuti sul posto, che confermano la descrizione riportata su Newsbiella.it.
Sulla rivista Armi e tiro, invece la notizia ha preso toni decisamente più allarmati e ben lontani da quello che è accaduto, a partire dal titolo “Lupo: prima aggressione all’uomo, in Piemonte”, che quindi trasforma una possibile aggressione a un cane lasciato libero in un’aggressione a una persona. Proseguendo nella lettura del testo si legge una ricostruzione della storia decisamente lontana dalla verità. “Un cacciatore del posto stava portando il suo cane a fare una passeggiata e gli si sono parati davanti due lupi, che hanno subito attaccato. Il cane adesso è in fin di vita e l’uomo, di 70 anni, ha riportato serie ferite ed è stato curato al pronto soccorso.”
Comparando i fatti avvenuti (riassumiamo: aggressione a un cane libero di sgambare da parte di presunti lupi, che si sono allontanati all’arrivo del proprietario, e cane che riporta una ferita superficiale di due centimetri) emerge chiaramente che la notizia è stata volutamente manipolata al solo scopo di intimorire la popolazione e provocare una reazione di avversione nei confronti del lupo.
Ma torniamo al primo dicembre. Come si legge nella notizia ufficiale, in base alle osservazioni effettuate e alla dinamica descritta dal padrone, “la modalità di aggressione” non appare “propria della predazione da lupo (che normalmente attacca direttamente alla giugulare)“. Tuttavia, “i veterinari ufficiali ASL di Biella, anch’essi intervenuti in supporto ai militari, hanno proceduto all’effettuazione di tamponi al fine di valutare se trattasi effettivamente di predazione da lupo.”
Come correttamente riportato nell’articolo, “si segnala infatti come la predazione di animali da reddito o di animali da compagnia possa avvenire indistintamente per opera di lupi ma anche per opera di ibridi o cani randagi.”
Il tempestivo intervento sul luogo da parte del personale specializzato (ASL e Carabinieri Forestali) è di estrema importanza al fine di permettere di ricostruire la dinamica in modo preciso e per poterne dare comunicazione ai media perchè informino la popolazione. È quindi molto importante segnalare tempestivamente, come ha fatto il padrone del malcapitato cane di Cavaglià, episodi come questo alle autorità locali. A tal proposito vi rimandiamo alla lettura della nostra infografica Ho visto un lupo.
Posto che non è stata confermata l’effettiva responsabilità dei lupi in questo contesto, attacchi ad animali da affezione possono effettivamente verificarsi. Come già ampiamente descritto sul nostro sito, la presenza dei lupi in aree collinari e di pianura è un fenomeno a cui stiamo assistendo un po’ in tutta Italia, pertanto aumentano le occasioni di avvistamento in contesti abitati.
Di per sé, il fatto che un lupo frequenti occasionalmente aree abitate non deve destare preoccupazione. I lupi (e i selvatici in generale) possono avvicinarsi agli insediamenti umani, a volte anche alla luce del giorno, specialmente durante il periodo invernale.
I cani possono però entrare in conflitto con i lupi per molteplici motivi, dal controllo del territorio, alla contesa di una carcassa. È quindi importante adottare dei comportamenti che tutelino il nostro animale (es. tenere il cane al guinzaglio, tenere il cane in un ricovero o in casa nelle ore notturne…), non solo nei confronti del lupo ma anche di altri potenziali pericoli. È inoltre importante non lasciare resti di cibo nella ciotola o nei pressi della casa (sia cibo per animali che rifiuti organici) per evitare che gli animali selvatici si abituino a procacciarsi cibo negli abitati. In mancanza di un attrattivo non sussistono infatti motivazioni per i lupi nell’avvicinarsi alle case.
Un’altra indicazione importante è sempre il consiglio di valutare con attenzione le notizie che si diffondono e adottare un approccio critico, perché alle volte le notizie compiono un percorso non lineare, una sorta di telefono senza fili che porta all’amplificazione distorta dei fatti. E l’esempio sopra citato è in effetti un caso esemplare di questo problema. Vi rimandiamo alla lettura del manuale “Lupus in bufala” scritto in collaborazione con Facta news per consigli utili per una lettura critica (qui il link per il download).