Di lupi, recinzioni e fototrappole.
Ecco com’è andato il monitoraggio delle recinzioni anti-lupo in Val di Fiemme, in provincia di Trento.
A fine settembre, con la smonticazione (la discesa del bestiame dall’alpeggio estivo), si è concluso anche il monitoraggio delle recinzioni anti-lupo promosso dal personale del Corpo Forestale della Provincia Autonoma di Trento, in collaborazione con la Magnifica Comunità di Fiemme e il MUSE. Le recinzioni anti-lupo, la cui progettazione e installazione sono state promosse dalla Magnifica Comunità di Fiemme, sono state finanziate dalla Provincia ed in seguito installate in due malghe della Val di Fiemme. Le due malghe (Malga Viezzena e Malga Agnelezza) hanno caratteristiche molto diverse, ma sono accomunate dalla presenza del lupo, che più di una volta si è fatto vedere e si è reso protagonista di predazioni sul bestiame domestico.
Per questo motivo si è deciso di monitorare da vicino la situazione, per cercare di capire meglio il comportamento dei lupi di fronte alla barriera rappresentata dalle recinzioni, ed individuare potenziali punti deboli che possono permettere ai lupi di entrare. Le recinzioni sono state monitorate durante tutto il periodo estivo grazie all’impiego di fototrappole: in questo modo è stato possibile verificarne visivamente il corretto funzionamento, nonché registrare l’eventuale passaggio di lupi nelle vicinanze.
In tutto sono state installate 14 fototrappole, 10 presso Malga Agnelezza e 4 presso Malga Viezzena, che hanno monitorato il perimetro e i punti principali di accesso alle recinzioni nel periodo di permanenza degli animali in alpeggio, cioè da metà giugno a metà settembre. Nel periodo di monitoraggio, le fototrappole hanno rilevato 8 passaggi di lupo nei pressi delle recinzioni, e il ritrovamento di altri segni di presenza come avvistamenti, escrementi e predazioni su animali selvatici hanno confermato che il lupo ha utilizzato con una certa frequenza le aree intorno alle malghe monitorate.
Nonostante la presenza delle recinzioni e dei pastori, durante una sera di fine agosto, a Malga Agnelezza si è verificata una predazione su sette capre: sei sono morte mentre una è rimasta ferita. Purtroppo, i punti di entrata ed uscita utilizzati dal lupo lungo il recinto non erano coperti dalle fototrappole, e non è stato quindi possibile osservare come i lupi siano riusciti ad entrare nella recinzione che, al momento dell’attacco, risultava funzionare correttamente. Una cosa simile era successa anche nel 2020 nella stessa malga, quando si è verificata sia una predazione da lupo sia un’incursione da parte dell’orso M49. In quel caso, però, l’incursione dei lupi pare sia avvenuta in seguito alla scorretta chiusura del cancello da parte di qualche persona di passaggio, che può aver creato uno spazio sufficiente per il passaggio del lupo. Questi eventi dimostrano che, nonostante la buona volontà e la corretta installazione delle opere di prevenzione, non sempre è possibile evitare il verificarsi di predazioni. Questi avvenimenti ci suggeriscono anche che la combinazione di più strategie di prevenzione, come recinzioni e cani da guardianía, potrebbe essere una soluzione più efficace se si punta ad azzerare i casi. Il fatto che un’altra malga poco distante ma con 6 cani da guardianía a protezione del bestiame non abbia subito nessuna predazione durante lo stesso periodo, nonostante i lupi siano stati osservati più volte nelle vicinanze, supporta questa ipotesi.
Ad ogni modo, uno degli aspetti più importanti che sono emersi durante l’implementazione di queste opere è sicuramente quello relativo al coinvolgimento e motivazione dei pastori. I forestali della Provincia e gli operatori della Magnifica Comunità di Fiemme hanno infatti potuto constatare che il successo di questo tipo di opere è in gran parte merito della motivazione e dell’impegno dei pastori che se ne occupano, che evidentemente devono essere coinvolti e consultati in tutte le fasi di progettazione di questi progetti. Tale notevole sforzo aggiuntivo, richiesto soprattutto nel mantenimento delle recinzioni, è stato documentato e quantificato tramite un questionario compilato dai pastori.
Ulteriori dettagli su questo progetto saranno pubblicati dalla Provincia Autonoma di Trento.
Foto in evidenza A. Felicetti.