C’è un lupo in tangenziale: LIFE WOLFALPS EU e la sfida della frammentazione degli habitat
Qualche giorno fa, la notizia di una lupa investita sulla tangenziale nord di Trento ha rimbalzato su pagine e profili Facebook. Per quanto inatteso, l’episodio è perfettamente inquadrabile nella dinamica di dispersione tipica della specie, in cui i giovani abbandonano il branco, percorrendo lunghe distanze (anche più di 1.000 km) alla ricerca di un partner e di nuovi territori da colonizzare. Una propensione questa, che contribuisce in modo significativo alla rapidità con cui il lupo sta ripopolando le Alpi e, nello specifico, anche il Trentino secondo numeri che per la Provincia di Trento il MUSE tornerà ad aggiornare nei prossimi mesi grazie al nuovo monitoraggio nazionale, coordinato da ISPRA a livello nazionale e da LIFE WOLFALPS EU a livello alpino.
I lupi in dispersione non incontrano territori tutti uguali. In molti casi si trovano ad attraversare paesaggi più o meno antropizzati, più o meno permeabili, con barriere ecologiche più o meno pericolose.
La Valle dell’Adige, dove quest’ultimo investimento ha avuto luogo, è sicuramente tra le barriere ecologiche più significative della regione alpina, essendo attraversata per tutta la sua lunghezza da un’autostrada, una linea ferroviaria e diverse vie di comunicazione a cui si aggiungono aree urbane e periurbane densamente abitate e a forte disturbo antropico. Il progetto LIFE+ T.E.N. (2012-2017), coordinato dalla Provincia di Trento e MUSE come partner, rappresenta uno dei più importanti strumenti con cui in tempi recenti si è cercato di migliorare la situazione. Nell’affrontare il tema delle Rete Ecologica Provinciale sono state infatti individuate le connessioni ancora esistenti (Azione A3) che, seppur limitate, consentono l’attraversamento della valle da parte della fauna. Per la loro rilevanza a scala alpina i risultati e le indicazioni emerse sono stati portati all’attenzione dei Tavoli dell’EUSALP .
Cammina nella stessa direzione l’Azione C6 del progetto LWA EU, che dalla parte opposta delle Alpi, intende lavorare su una seconda barriera che da tempo si contraddistingue per il suo impatto sulle popolazioni di lupo: la Val di Susa. Qui, negli ultimi 20 anni, sono stati oltre 50 i lupi investiti (più della metà di quelli rinvenuti in provincia di Torino), rivelando un importante sink (letteralmente, un “inghiottitoio” cioè un’area a elevata mortalità) per il lupo. Coordinata dalla Città Metropolitana di Torino in collaborazione con il partner Parchi Alpi Cozie, l’azione consentirà di analizzare nel dettaglio la permeabilità del tratto di valle compreso tra Susa e Claviere, implementando gli interventi finalizzati alla mitigazione degli impatti che soprattutto la tratta ferroviaria ha sulla sopravvivenza degli individui. Un progetto ambizioso, supportato da Enti di rilevanza nazionale come ANAS, SITAF (Società Italiana Traforo Autostradale del Frejus) e Ferrovie dello Stato, che, pur partendo dal lupo, mira a raggiungere il punto di incontro tra sicurezza degli automobilisti e ripristino della connettività ecologica. I rilevamenti preliminari dell’azione pilota in Val di Susa sono previsti per la fine del 2020, mentre gli interventi sperimentali di contrasto alla frammentazione degli habitat saranno attuati nel corso del progetto, con i primi risultati pubblicati a partire dal 2022. Naturalmente vi terremo aggiornati sullo sviluppo di questo studio pioneristico sulle pagine del sito!
P.S. La lupa investita andrà ad aggiungersi agli altri due esemplari trentini della collezione teriologica del MUSE. L’animale tassidermizzato sarà utilizzato a fini espositivi e didattici, mentre lo scheletro e i campioni biologici saranno conservati per futuri studi e approfondimenti sui Grandi Carnivori presenti in regione.