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Tornato nel branco l’ibrido catturato a ottobre in Val di Susa

23 Novembre 2022
Aree Protette Alpi Cozie

L’ ibrido catturato e sterilizzato lo scorso mese di ottobre nel Parco dell’Orsiera Rocciavrè si è ricongiunto con il branco di origine. 

Questo è quanto emerge dalle prove fotografiche raccolte nelle ultime settimane dalle fototrappole posizionate dal personale e dai collaboratori dell’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie nel territorio abitualmente frequentato dal branco.

Gli esperti dei partner di progetto Parchi delle Alpi Cozie, Città Metropolitana di Torino e Università di Torino, seguono le tracce dell’animale dal 28 ottobre scorso, quando l’animale è stato rilasciato. La cattura era avvenuta tre giorni prima all’interno del progetto di neutralizzazione riproduttiva di esemplari ibridi lupo-cane insediatisi nel territorio del Parco naturale Orsiera Rocciavrè, in bassa Valle di Susa (To). Il giovane ibrido, nato nel 2022 da una lupa e da un maschio dal manto chiaro era stato sterilizzato (ovvero è stata effettuata una vasectomia, che rende l’animale incapace di riprodursi, ma non ne altera i livelli ormonali e quindi i comportamenti) e liberato il giorno stesso con un radiocollare per monitorarne gli spostamenti.

Il collare GPS permette di monitorare gli spostamenti dell’ibrido, indicando la sua posizione più volte al giorno. Grazie a questo monitoraggio è stato possibile verificare che l’animale è in buone condizioni di salute ed è stato riaccolto dagli altri membri del branco, come previsto dai ricercatori.

Le prove, o meglio, le evidenze scientifiche della sua salute sono state puntualmente ottenute grazie al monitoraggio messo in campo e al lavoro di squadra del personale dei tre enti coinvolti. Le immagini scattate dalle fototrappole nel Parco Orsiera Rocciavré documentano che il branco è al completo, con il giovane ben riconoscibile grazie alla presenza del radiocollare e un individuo ibrido dal manto chiaro, presumibilmente un fratello o sorella.

Tornato nel branco l'ibrido catturato a ottobre in Val di Susa - Life Wolfalps EU
l’ibrido catturato, sterilizzato e radiocollarato ripreso col branco dalle fototrappole (primo animale a sinistra)

Si tratta di una documentazione molto preziosa dal punto di vista scientifico perché dimostra l’efficacia dell’intera operazione, dalla ricerca dell’individuo, alla sua cattura e successiva infertilizzazione, fino al ritorno in natura senza conseguenze. Poiché l’ibridazione lupo-cane rappresenta attualmente il principale pericolo alla conservazione della specie selvatica, i dati raccolti da queste prime esperienze forniranno un’ottima base per proseguire il lavoro di neutralizzazione riproduttiva del branco di ibridi in Val Susa.

L’analisi degli spostamenti del giovane maschio ibrido e le evidenze emerse da avvistamenti e fototrappole indicano che l’animale, benché si sia reinserito bene nel nucleo famigliare, inizi a compiere esplorazioni e perlustrazioni del territorio in solitaria o accompagnato da un fratello o una sorella. Grazie al radiocollare sarà possibile continuare a monitorarne gli spostamenti con il gruppo famigliare e poi, quando verrà il momento di abbandonarlo, durante la dispersione cioè la fase più emblematica nell’etologia dei lupi.