Comunicazione news

Sull’articolo apparso su La Provincia di Sondrio il 23 febbraio 2023: facciamo debunking

27 Febbraio 2023
Regione Lombardia

Il ritorno del lupo in aree da cui era assente da circa un secolo, come la porzione alpina della Lombardia, è un fenomeno che non lascia indifferenti. Laddove il lupo manca da lungo tempo, infatti non si conosce la specie e ci si trova spesso impreparati nell’adozione degli strumenti migliori per adattarsi alle nuove dinamiche che la sua presenza comporta. Come è evidente, ciò non può che avvenire in modo graduale e, in questo processo, i mass media giocano un ruolo fondamentale. A loro spetta infatti il compito di informare, dando notizie certe e basate sui dati reali e prestando attenzione a non creare falsi allarmi nell’opinione pubblica. Purtroppo, con argomenti che accendono il dibattito come la presenza del lupo, è facile cadere nella tentazione del sensazionalismo, con la conseguente diffusione di notizie false o scorrette. Una corretta informazione è invece molto importante per migliorare la coesistenza tra lupo e le persone che vivono e lavorano in territori dove la specie è presente o sta facendo ritorno, per questo il progetto LIFE WolfAlps EU è attivo per il contrasto alla diffusione delle fake news.

Con questo spirito, ci preme precisare alcune notizie e informazioni apparse su un articolo uscito il 23 febbraio scorso su La Provincia di Sondrio.

In Valchiavenna non sono stimati 8 branchi di lupo, bensì 2. Come lo sappiamo? Innanzitutto dal monitoraggio che Regione Lombardia, insieme ad ERSAF e alla Provincia di Sondrio sta mettendo in atto, ma anche dal Report del Canton Grigioni, che conferma la presenza di un branco – chiamato Moesola – con baricentro svizzero il cui territorio svalica per poco in alta Valle Spluga (zona del lago del Baldiscio) e un branco verosimilmente riprodottosi in Italia – chiamato Rudel/Branco – che gravita sul confine Mesolcina/Val Forcola. D’altronde, la stima di 8 branchi in Valchiavenna è molto lontana da tutto quello che abbiamo imparato sui lupi. La specie è infatti sociale e territoriale: ciò significa che ogni branco occupa una porzione di territorio in maniera stabile ed esclusiva; un territorio dove i lupi cacciano, allestiscono la tana, si riproducono e da cui tengono lontani i conspecifici. Le dimensioni del territorio sono ovviamente variabili, ma sulle Alpi si va da 150 a 400 kmq circa. Dato che il territorio della Comunità montana Valchiavenna è grande 576 Kmq, è evidente che non c’è spazio per 8 branchi e che seppur in evoluzione, verosimilmente i numeri non potranno crescere molto.

– Ogni branco è composto da un numero minimo di due individui, come si afferma in questo caso correttamente nell’articolo, ma vale la pena sottolineare che il numero medio di lupi in un branco che vive sulle Alpi è di quattro-cinque individui, e può diventare anche più numeroso nel periodo successivo alle nascite. Ne abbiamo parlato qui.

– Riguardo al numero degli animali presumibilmente predati dal lupo, che sarebbero di più dei 70 per i quali sono state presentate le richieste di indennizzo a Regione Lombardia, è importante che i casi di predazione siano denunciati al fine di attivare le pratiche di indennizzo da parte della Regione e il supporto da parte della Provincia di Sondrio per la prevenzione dei danni. Ad oggi in Lombardia, il danno viene riconosciuto indipendentemente dal fatto che il danneggiato abbia adottato o meno idonee misure preventive ed è riconosciuto non solo ad allevatori professionisti, ma anche agli amatoriali.

– Infine, ma non da ultimo, si ricorda che il lupo è una specie protetta dalla normativa nazionale e dell’Unione Europea, la cui uccisione, cattura, prelievo o detenzione è punita con l’arresto dal codice penale. La “giustizia fai da te” avvenuta in Valle qualche mese fa andrebbe dunque stigmatizzata, ma soprattutto andrebbero riportate agli organi competenti eventuali informazioni che “circolano in valle” in merito ad altri lupi abbattuti illegalmente. Paventare il fatto che altri atti illegali siano avvenuti, senza circostanziarli, rischia al contrario di non dare contezza della gravità insita nel non rispetto delle regole.