Presentati i dati sulla presenza del lupo nel Verbano Cusio Ossola
Con una conferenza stampa le Aree Protette dell’Ossola e il Parco Nazionale Valgrande, insieme alla rete del monitoraggio attiva sulla provincia del Verbano Cusio Ossola, hanno presentato ieri, 19 marzo 2021, i risultati del monitoraggio svolto nell’inverno 2019-2020 nell’ambito degli impegni assunti al termine del precedente progetto LIFE WOLFALPS (2013-2018).
Seguendo il protocollo già applicato negli anni precedenti, la presenza del lupo sul territorio provinciale è stata monitorata da 53 operatori appositamente formati appartenenti alla Provincia del Verbano Cusio Ossola, ai Carabinieri Forestali, all’Ente di gestione delle Aree protette dell’Ossola, Parco Nazionale della Val Grande, Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, Gruppo Grandi Carnivori del CAI e Azienda Faunistico-Venatoria “Val Formazza”, coordinati dal Centro di Referenza per i Grandi Carnivori con sede presso l’Ente di gestione delle Alpi Marittime.
Tra novembre 2019 ed aprile 2020 sono stati percorsi con cadenza all’incirca mensile 51 transetti, distribuiti in quasi tutte le valli della provincia. Complessivamente sono state effettuate 130 ripetizioni per uno sviluppo di circa 890 km. Nello stesso periodo sono state attivate con fototrappole 27 stazioni fisse di monitoraggio. Questa attività ha permesso di raccogliere una buona mole di informazioni sulla presenza del lupo. Sono stati infatti seguiti 48 km di piste su neve, ritrovati 70 campioni biologici, ottenute 208 fotografie e documentati con fotografie o video 10 avvistamenti. Inoltre, sono stati rinvenuti due lupi morti.
L’analisi integrata delle informazioni fornite dalla genetica sui due inverni di campionamento (2018-2019 e 2019-2020) ha permesso di accertare la presenza di 3 unità riproduttive, nell’area compresa tra le valli Antrona, Anzasca e Strona e il versante ossolano posto in destra orografica a valle della confluenza con il torrente Anza. La presenza del lupo è stata accertata anche in altre valli (Bognanco, Divedro, Antigorio, Vigezzo, Cannobina), ma in questo caso si è trattato di indizi di presenza isolati che lasciano supporre che si trattasse di individui singoli, probabilmente in dispersione