Lupi, conflitti e false notizie. Un nuovo workshop per i giornalisti.
Si terrà il 2 luglio il primo dei due corsi di aggiornamento organizzati dallo staff di LWA EU del Muse in collaborazione con EURAC. Il corso è stato approvato dall’Ordine dei Giornalisti ed è riservato agli iscritti all’ordine, che possono registrarsi mediante la piattaforma SiGeF.
Scopo del workshop è quello di condividere con i giornalisti le informazioni relative al progetto LWA EU e al lupo, con una attenzione particolare agli aspetti legati alla dimensione sociale del rapporto tra umani e lupo.
Il workshop sarà incentrato sui conflitti visti da entrambe le prospettive: delle persone e dei lupi. Da un lato le predazioni al bestiame domestico e la necessità di adottare opere di prevenzione, dall’altro le attività umane che compromettono la conservazione del lupo.
Ma si parlerà anche di verifica delle informazioni: nell’era digitale, l’infodemia è un male con cui anche i professionisti si trovano a fare i conti, ed è quindi utile avere degli strumenti per valutare la veridicità delle notizie. Foto ritoccate, o location degli scatti inventate, possono infatti essere smascherate evitando la condivisione di notizie false. Indicazioni fornite dalle linee guida per il debunking, elaborate da LWA EU grazie alla collaborazione con Facta news, un progetto di fact-checking che si occupa di bufale e disinformazione, e che fa parte dell’International Fact-Checking Network.
Il corso si svolgerà online e prevede il riconoscimento di crediti formativi, validi per la formazione professionale dei giornalisti dell’Ordine. Sarà disponibile la traduzione in simultanea in tedesco.
Un secondo workshop a cura di Muse è previsto per il 10 settembre, e sarà incentrato sul programma di stewardship del LWA EU.
Cogliamo l’occasione per segnalarvi che sul canale YouTube della Città Metropolitana di Torino sono disponibili le registrazioni dei due workshop per giornalisti Quando il lupo fa notizia, curato da Città metropolitana di Torino (qui il primo e qui il secondo), dall’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie e dall’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime, in collaborazione con gli altri partner del progetto.