Fra lupi e pastori nel Parco naturale del Marguareis
Un trekking ad anello di 3 giorni alla scoperta del lupo, della natura e della cultura materiale del Parco naturale del Marguareis, l’area carsica alpina più vasta e famosa del Piemonte: un altopiano a 2000 metri che si raggiunge attraversando fresche faggete e ombrose abetine. Qui le rocce chiare incise dalla pioggia contrastano con i colori delle praterie fiorite e i panorami generosi affacciati sul Mediterraneo lasciano lo sguardo libero di spaziare, riempiendosi di aria e di luce. Una montagna di confine e di passaggio, sospesa fra il Piemonte, la Liguria e la Provenza.
Una montagna che sembra fatta apposta per camminare, sui dolci pendii rivolti a sud oppure ai piedi delle vertiginose pareti nord del Massiccio del Marguareis. Ovunque, i sentieri portano alla scoperta di meraviglie botaniche e panorami lunari, regno del camoscio, dell’aquila e… del lupo. Proprio qui, circa trent’anni fa, si è formato il primo branco stabile di lupi delle Alpi, costituito da animali in dispersione naturale dall’Appennino. Oggi in questa zona il grande predatore è ormai di casa e sarà facile incontrarne i segni lungo il sentiero, decifrarne le tracce, percepirne la presenza attraverso mille indizi con l’aiuto di una guida naturalistica specializzata del Parco.
I viaggiatori scopriranno cosa vuole dire portare al pascolo i propri animali in un territorio dove la presenza del lupo richiede uno sforzo costante per difendere il bestiame: lo faremo ascoltando direttamente un pastore lungo il sentiero. L’ospitalità è in spartani e accoglienti rifugi alpini, il percorso si svolge a quote comprese fra i 1000 e i 2600 metri di quota, attraversando le alte valli Pesio, Ellero, Tanaro e Roya (Francia) nel cuore calcareo delle Alpi Liguri.
Partenze: 15-16-17 luglio e 5-6-7 agosto.
Per info sul viaggio. Per info pratiche sul percorso: Guida Parco Roberto Pockaj e tel: 3387185495 Per prenotazioni: italia@viaggiemiraggi.org
La parola alla guida:
Cuneese d’adozione, vive in una piccola borgata della Valle Pesio ai confini con il Parco del Marguareis. Guida Parco dal 2004 e appassionato di fotografia e di opere militari, ha all’attivo una decina di libri e guide escursionistiche dedicate alle Alpi cuneesi.
Sul suo sito (alpicuneesi.it) ha sempre pronto un fitto calendario di gite di giornata, trekking e corsi di fotografia.
Perché consiglio questo trekking? Perché le Alpi Liguri sono state le prime a essere ricolonizzate dal lupo. I pastori che qui portavano i capi all’alpe hanno dovuto per primi affrontare le difficoltà che il ritorno del predatore ha comportato. Non vi è luogo migliore per comprendere come uomini e lupi debbano e possano convivere. In aggiunta, le Alpi Liguri, ed in particolare il Massiccio del Marguareis, con le sue bianchissime rocce calcaree e le caratteristiche forme che i fenomeni carsici conferiscono loro, rappresentano uno scenario decisamente fuori dal comune per trascorrere qualche giorno in montagna. Infine i bei sentieri, che non oppongono difficoltà tecniche, fatta salva la fatica per affrontare tappe di una certa lunghezza.
Qual è il mio angolino preferito? Lungo il percorso del trekking, la mia preferenza va senza dubbio al Lago Rataira (dagli altri mille nomi simili e tutti quasi impronunciabili). Non è profondo, non è grosso, è abbondantemente colonizzato da erbe palustri, ma la sua curiosa posizione su una sorta di cocuzzolo prativo che mette quasi in dubbio come possa alimentarsi, continua ad affascinarmi, al pari del misterioso menhir che sorge sulle sue sponde. Segue a ruota la Colla Piana di Malaberga, ma questa volta non ho una spiegazione valida per la scelta: mi è simpatica senza un perché. Trovo sia un luogo rilassante, nonostante il contrasto dell’erba verde e lussureggiante sul versante francese e le rocce carsiche sul versante italiano.