Dieci branchi di lupo vivono sull’Appennino alessandrino
A ottobre 2020 inizieranno le prossime sessioni di monitoraggio, nell’ambito del primo monitoraggio nazionale del lupo coordinato da Ispra in collaborazione con LIFE WolfAlps EU.
ll lupo ha ricolonizzato completamente il territorio montano e ora incomincia a essere osservato anche in collina e in pianura soprattutto lungo i fiumi. L’attività di monitoraggio, quindi, basata su presupposti scientifici, è molto importante per la programmazione di azioni concrete sul territorio.
Sull’Appennino Alessandrino ci sono dieci branchi di lupi. Il dato è stato reso noto dall’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese sul proprio canale YouTube facendo il quadro dei risultati del monitoraggio standardizzato del lupo (2018-2020) per il territorio della provincia di Alessandria.
Francesca Marucco, coordinatore tecnico-scientifico del progetto LIFE, ha illustrato prima i dati storici di presenza del lupo sul territorio appenninico, dal 2004 fino al 2012 quando erano documentati 3 branchi di lupo tra la Val Borbera e il Parco delle Capanne di Marcarolo, nell’ambito del progetto regionale “Lupo Piemonte” per arrivare, dopo una interruzione di diversi anni, al monitoraggio del 2018-2019 in cui, grazie a finanziamenti derivanti da misure di mitigazione previsti dalle norme per la realizzazione di alcuni interventi sul territorio da parte di ditte private, l’Ente Parco ha potuto raccogliere importanti dati di presenza su tutto il territorio provinciale.
Il monitoraggio è stato organizzato mediante transetti standard distribuiti nei territori montani e collinari di tutto l’Appennino piemontese con la raccolta di segni di presenza (escrementi per le analisi genetiche, carcasse, etc.) e rilevamenti “opportunistici”, ovvero senza transetti sistematici, nelle aree collinari e nelle aree di pianura lungo il Po e lo Scrivia. Vista l’importanza di adottare una strategia non solo a livello nazionale, ma internazionale…non ci resta che aspettare i nuovi dati!