Agosto tra i laghi delle Marittime, Piemonte
Dal 24 al 26 agosto nel Parco delle Alpi Marittime è in programma un trekking a stella di tre giorni, dove si fa base in quota nel cuore del Parco, al rifugio Valasco, per poi percorrere due dei più spettacolari itinerari escursionistici delle Alpi Sud-occidentali.
Una proposta di ecoturismo messa a punto nell’ambito del Progetto LIFE WolfAlps EU in collaborazione con il tour operator Viaggi e Miraggi.
Il trekking dei laghi delle Marittime è rivolto a camminatori allenati ai quali sarà riservata grandissima soddisfazione: ogni goccia di sudore sarà ripagata dalla bellezza dei panorami e dalla ricchezza degli scambi umani. Durante il viaggio momenti di approfondimento con il personale del Parco naturale delle Alpi Marittime e con i pastori in alpeggio permetteranno di soddisfare ogni curiosità sul lupo, che da circa vent’anni è un ospite fisso della Valle Gesso.
1° giorno
Ritrovo in località Terme di Valdieri (1385 m, parcheggio a pagamento) alle 15.00, incontro con la guida locale, benvenuto in Valle Gesso e accoglienza del Parco e salita al rifugio Valasco (1764), antica residenza di caccia di Vittorio Emanuele II incastonata in uno degli scenari più maestosi del Parco, al centro di un’immensa conca erbosa coronata da un circo glaciale. Sistemazione in camerata ed esplorazione guidata dei dintorni. La salita si svolge in parte su sentiero e in parte su di un’antica strada militare. Cena in rifugio (consiglio: non perdetevi la birra endemica, di produzione localissima, la bionda Valaschina) e serata di approfondimento sul lupo con personale del Parco: come si riconoscono i lupi? E le loro tracce? Come e perché sono tornati? Cosa dobbiamo sapere? C’è qualcosa che dobbiamo temere? Possibilità di trasporto bagagli a pagamento da Terme di Valdieri al rifugio.
Dislivello: +380 m
Durata: 1:45 ore circa
Difficoltà: E (Escursionistica)
Distanza: ca. 3,5 km
Uno strambo castello al fondo di un antico lago
Una cascata, una grande roccia a forma di piramide, pascoli a perdita d’occhio e un castello colorato, con merli e torrette: questo è lo scenario da favola che accoglie gli escursionisti al limitare del Pian del Valasco, una distesa di pascoli che anticamente era un lago di origine glaciale. Proprio in questo luogo, ricco di fascino e di camosci, a fine Ottocento il re cacciatore Vittorio Emanuele II fece costruire la casa di caccia oggi diventata rifugio, per rendere più comode le spedizioni venatorie. La Riserva di Caccia del re si è trasformata in un Parco Naturale dove la natura è protetta non per permettere a uno solo di fare i propri comodi, ma per il bene di tutti. Il luogo è incantevole e non capita tutti i giorni di dormire – ehm – da re. Il Pian del Valasco è una grande area umida, un ambiente fragile e ricco di biodiversità dove crescono piante interessanti, tra cui alcune piccole carnivore. Tutto intorno pascola il bestiame, che il pastore deve sorvegliare di giorno e recintare la notte perché, oltre agli escursionisti, qualcun altro tiene d’occhio le pecore, pronto all’agguato alla minima distrazione del pastore…
2° giorno
Un indimenticabile anello in quota Dopo la colazione in rifugio, si risale la magnifica strada militare (con tanto di galleria scavata nella roccia) che conduce ai Laghi di Valscura (2274 m, pranzo al sacco), da dove è possibile ammirare la Serra dell’Argentera, il “tetto” del Parco con i suoi 3297 metri di quota. Da lì l’itinerario, se possibile, diventa ancora più spettacolare: poco a monte del Lago inferiore il sentiero si trasforma per diverse centinaia di metri in un’aerea strada militare lastricata, un vero capolavoro di ingegneria, che attraversa una pietraia caotica, dove gli sguardi più allenati e attenti potranno riconoscere le firme lasciate sulle rocce dagli alpini che l’hanno costruita. Lungo il percorso, possibilità di incontrare il pastore che porta le pecore in alpeggio nella zona. Il percorso si snoda su di un balcone panoramico che raggiunge prima il Lago del Claus e quindi il Lago delle Portette e il rifugio Questa (2388 m), dove è possibile sostare per una merenda/birra/chiacchiera con il giovane gestore (che è il fratello del pastore).
Dislivello: +700 m circa
Durata: 6 ore circa
Difficoltà: E (Escursionistica)
Un capolavoro fatto di sassi e un nido d’aquila
La ex mulattiera militare di cui si percorre un lungo tratto durante l’escursione costituisce uno dei migliori esempi rimasti delle strade militari costruite in Valle Gesso e un incredibile capolavoro di ingegneria. La sua realizzazione è collocabile nei primissimi anni del Novecento, forse su una preesistente mulattiera di caccia dei Savoia. Ritenuta strategica in previsione del secondo conflitto mondiale, intorno al 1929 vengono effettuati lavori di ripristino da parte del Battaglione Dronero e mantenuta in perfetta efficienza. Lunga oltre 10 km, sempre a quote superiori ai 2000 metri, con una pendenza massima del 18%, presenta ancora oggi tratti mirabilmente lastricati che fanno esclamare “Ooooooh!” a chi la percorre per la prima volta. A metà del percorso si trovava il Ricovero delle Portette, di inizio ‘900, oggi diventato il rifugio privato Emilio Questa, nido d’aquila che si specchia sul Lago delle Portette.
Per maggiori informazioni visita il sito del tour operator “Viaggi e Miraggi”.