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Il lupo nelle Alpi francesi

Contesto, ritorno naturale del lupo e evoluzione della popolazione fino al 2020

Il lupo si è effettivamente estinto in Francia negli anni ’30 del secolo scorso, dopo secoli di campagne organizzate dallo Stato per eradicare la specie. La Francia aveva persino un’unità paramilitare, creata circa 1000 anni fa, dedicata esclusivamente all’eliminazione dei lupi nel corso del XVIII e XIX secolo. Questa unità è ancora attiva oggi, ma ha altri obiettivi. La ricolonizzazione naturale ufficiale della Francia da parte dei lupi è iniziata quando due individui sono stati avvistati per la prima volta nel Parco Nazionale del Mercantour nel 1992, nella regione alpina vicino al confine italiano. Da allora le prove genetiche hanno stabilito che gli individui che stavano ricolonizzando il paese provenivano dalla popolazione di lupi proveniente dagli Appennini italiani, che si è ripresa e si è espansa per circa 40 anni dopo la protezione internazionale degli anni Settanta. Dal loro punto di ingresso iniziale nelle Alpi francesi meridionali, i lupi si sono espansi per ricolonizzare la maggior parte della catena alpina a nord e a ovest, così come i terreni montuosi nel centro della Francia (Massiccio Centrale), a sud-ovest (catena dei Pirenei, al confine con la Spagna) e a nord-est (Monti Vosgi, vicino alla Germania). L’ultima valutazione dello stato della popolazione, condotta durante l’inverno 2019-2020, indica 81 branchi riproduttivi di lupi nel paese. Il numero di lupi è stimato attualmente tra 530 e 630 individui, con un tasso di crescita leggermente inferiore al tasso medio di crescita del 13% stimato dagli anni precedenti. Il numero e l’areale di distribuzione dei lupi in Francia sono quindi ancora in crescita.

Principali problemi e minacce alla conservazione

La distribuzione dei lupi in Francia si sovrappone in gran parte alle aree caratterizzate dalla presenza di grandi greggi di bestiame, per lo più di ovini, che pascolano nei pascoli alpini. Le zone montuose di media quota e le aree di pianura rappresentano il fronte attuale di colonizzazione della specie nel Paese e sono quindi sempre più interessate dalla presenza del lupo. La sfida principale per la conservazione del lupo in Francia è senza dubbio la prevenzione degli attacchi sulle greggi di pecore.  La Francia registra un numero relativamente elevato di attacchi ogni anno, soprattutto nelle Alpi meridionali, dove le mandrie possono rimanere all’aperto al pascolo (d’alta quota e interstagionali) per tutto l’anno. Inoltre, i cacciatori francesi sono preoccupati per l’impatto dei lupi sul numero, sulla distribuzione e sul comportamento delle prede selvatiche, soprattutto nel caso di ungulati di grandi dimensioni. Sia gli allevatori di pecore che i cacciatori spesso sentono che le loro preoccupazioni per il lupo non sono sufficientemente prese in considerazione dallo Stato. Il bracconaggio esiste, ma al momento non è considerato un problema importante. Infine, come in altri paesi, l’opposizione al ritorno del lupo è abbastanza diffusa tra coloro che vivono più vicino all’animale, ma rara nella popolazione generale. Questo contrasto crea tensione e disaccordo sul ruolo dei lupi nel paesaggio e rende la gestione del lupo un argomento particolarmente conflittuale e controverso nel dibattito pubblico. 

Protezione e gestione delle specie 

Il lupo è una specie rigorosamente protetta in Francia in seguito alla traduzione nel diritto nazionale delle disposizioni della Convenzione di Berna del 1979 sulla conservazione della fauna selvatica e degli habitat naturali europei e della Direttiva UE del 1992 sulla conservazione degli habitat naturali e della fauna e flora selvatiche (nota come Direttiva Habitat). La Francia dispone di un piano di gestione delle specie dal 2004. Oltre a monitorare lo stato della popolazione, lo Stato francese finanzia anche misure di protezione del bestiame e indennizza gli allevatori per le perdite dovute alle predazioni da lupo. La Direttiva Habitat consente il controllo letale dei lupi per proteggere il bestiame, se altre misure sono fallite e se la vitalità della popolazione di lupo non è compromessa dall’intervento di prelievo. La Francia ha quindi stabilito un protocollo basato su interventi graduali, in funzione della gravità e della ricorrenza degli attacchi dei lupi contro un particolare gregge. Gli interventi sono rigorosamente monitorati e applicati da agenti pubblici. Nel peggiore dei casi, un’unità dedicata dell’Office Français Biodiversité è incaricata di attuare il controllo letale.

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